PROGRESSIVE ROCK

Il Tempio delle Clessidre

Il Tempio delle Clessidre – (Foto di Nael Manuela Simonetti)

 

Secondo appuntamento progressive in un luogo senza tempo

10 maggio 2017 – L’Asino che Vola

LIVE REPORT – Una serata che può essere descritta con tre parole: tenacia, coraggio, nostalgia.
Nostalgia nella proposta musicale, da intendersi come attaccamento e continuità alla stagione d’oro del progressive rock, seppur con uno sguardo ai tempi più recenti.
Coraggio, da parte dei musicisti, dell’ideatore-organizzatore Eugenio Stefanizzi e dei gestori dell’Asino che Vola, sempre molto attento alle proposte dall’alto valore culturale, nel riprendere in mano un genere (se proprio si deve dare un’etichetta ad un tipo di musica che per definizione travalica ogni confine) che non sempre risulta di facile ascolto.

Infine tenacia, per la quale si deve rendere il giusto merito sempre agli stessi attori, nel portare avanti un discorso ostico per definizione, dato che il genere soffre di una errata visione che ne ha fatto una musica d’elite, spesso tenuta ai margini delle proposte live se non, addirittura, volutamente circoscritta ad una fruizione elitaria. Il solito cane che si morde la coda.

In realtà la musica progressive è senza tempo, ed è piacevole ed incoraggiante prendere atto che, al di là della nuova giovinezza che sta rivivendo da qualche anno a questa parte, ci siano artisti, alcuni dei quali nati quando il genere era già stato da tempo soppiantato da proposte di ben altra natura, che ripescano a piene mani nei territori musicali di King Crimson, Genesis, ELP, i nostrani Banco o P.FM. e via dicendo, per proporre qualcosa che li appartiene più da vicino, seppur con le atmosfere tanto care agli appassionati di quel periodo.

Come i ragazzi che per primi sono saliti sulle assi dell’Asino volante, i giovanissimi Ingranaggi della Valle. Formazione compatta che trova proprio nelle atmosfere musicali di crimsoniana memoria, oltre che in certe venature Canterbury, il proprio punto di riferimento.

La serata, inoltre, è come se avesse suggellato un incontro fatto fino a questo momento solo da lontano e in studio. Il batterista de Il Tempio delle Clessidre, lo svedese Mattias Olsson (Änglagård e altri progetti interessanti), è stato un Ingranaggio nell’album In Hoc Signo (2013) ed è stato un vero piacere vederlo all’opera dal vivo. Grande sezione ritmica e una tastiera da capogiro, sono solo due dei punti di forza della band di base a Genova. Questa era l’ultima data del loro breve ma intenso il-lūdĕre tour, in una Roma sorniona dalla quale mancavano ormai da più di cinque anni. Questa lunga assenza li ha portati a fare uno spettacolo degno di nota, grazie soprattutto alla presenza scenica di Elisa Montaldo che, seppur seduta dietro la propria strumentazione, è emersa titanica sia per bravura e capacità compositiva, sia per un’innata simpatia che la caratterizza. Lei, che si definisce come l’anima black della formazione, ha letteralmente stregato gli astanti e quando ha tirato fuori l’hulus (flauto tradizionale cinese), in tanti abbiamo rizzato il collo incuriositi da cosa stava combinando. Musicista, intrattenitrice e, purtroppo per poco, unica voce quando ha sottratto la scena all’istrionico Francesco Ciapica presentando l’anteprima assoluta della serata: con la versione nipponica di Manitou, la mente è volata alle colonne sonore degli anime giapponesi. Meravigliosa!

Un concerto che, esattamente come le produzioni in studio, si è sviluppato nella continua dualità tra la serietà della vita e il gioco (simpatico l’utilizzo dell’omino snodabile di legno durante Spettro del palco), esoterismo e solarità, contrapposizioni marcate che si fondono e trovano nelle figure di Elisa e Francesco una concreta rappresentazione. Gran bella serata, dove la musica progressiva ha dimostrato ancora una volta di essere davvero Musica senza Tempo!
Ora non resta che darsi appuntamento alla terza data di questa linea tematica che ha visto iniziare tutto il 9 febbraio con Franck Carducci e La Fabbrica dell’Assoluto e si chiuderà (per il momento) domenica 21 con La Bocca della Verità (Avenoth release party) e Il Giardino Onirico. Sempre all’Asino. (F.DiG.)

 

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