Rock Acustico / Dream Blues

06 Febbraio 2016 – Defrag

Quella di cui andiamo a parlare, è la prima serata organizzata da Lester in collaborazione con l’associazione culturale Defrag, che non ringrazieremo mai abbastanza per la disponibilità e la gentilezza dimostrataci (merce davvero di rara reperibilità di questi tempi). D’altronde, dovreste ormai sapere che nostro unico scopo è quello di offrirvi un esaustivo compendio della migliore musica suonata e prodotta a Roma e, quindi, se non fossimo assolutamente sicuri del valore e della qualità della musica propostavi, non stareste leggendo il qui presente articolo.

L’inizio è affidato a Giulia Villari, cantautrice romana dall’illustre curriculum (ha collaborato con i Marlene Kuntz, il suo disco d’esordio è stato prodotto da Rob Ellis) di cui si è dimostrata totalmente all’altezza sul palco. Ci vuole un enorme carisma ed una totale e matura consapevolezza dei propri mezzi per proporre un’esibizione cosi scarna e spoglia di orpelli, eppure cosi intensa e tirata. Armata di sola voce e chitarra, Giulia Villari ha intrattenuto la platea con le sue ballate sempre in bilico tra rabbia e malinconia, tra delicatezza e pura energia rock, senza una sbavatura, dimostrando doti da performer consumata ed un’estensione vocale da far invidia a tante più illustri colleghe.

Chiudono la serata i Martingala, che presentano dal vivo il loro disco d’esordio Realismo magico mediterraneo. Abbiamo speso (meritate) parole più che lusinghiere per questo lavoro, retto da arrangiamenti estremamente raffinati e sonorità che convogliano sapientemente immediatezza pop ed asprezze da rock d’annata. Siamo estremamente felici di constatare che, dal vivo, i Martingala hanno la capacità di spiazzare. L’atmosfera sognante del disco viene parzialmente accantonata, in veste di un’esibizione dall’impatto estremamente fisico e sanguigno, dove il sound della chitarra di Davide Rinaldi la fa da padrone, trasformando, ad esempio, una ballad come The pitcher’s glove in una sarabanda che ricorda i Creedence di Keep on chooglin’. Onore e rispetto, quindi, ad una band che ha ancora il piacere e la voglia di dare al proprio pubblico qualcosa di diverso ed inaspettato, che ha gli ‘attributi’ di prendersi il rischio di mettersi in gioco. Una volta era la regola, ora solo un’eccezione. (Angelo D’Elia)

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