roots reggae

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Lo sguardo puntato al futuro, i piedi saldi nelle radici.

Una vera benedizione per chi ha una concezione ‘pura’ della musica in levare, per chi si tiene ben lontano dalla bolgia sudaticcia delle dancehall, per chi, oltre alla parte ludica, è anche interessato al messaggio che tale musica veicola. Il viaggio dei Red Stripes sembra essere arrivato ad un definitivo punto di svolta. Complice un leggero cambio di line up (l’inserto di un percussionista direttamente dalle isole Mauritius e l’aggiunta di una seconda voce maschile, non fanno rimpiangere la perdita delle coriste storiche del gruppo) e l’abile produzione della Bantustan Corporation, il loro sound si è fatto più ‘moderno’. Spicca ora con più preponderanza la componente dub, gli arrangiamenti che flirtano dolcemente con sonorità elettroniche, ma in maniera moderata e mai invasiva, in modo da rendere l’esperienza dell’ascolto più avvolgente e meditativa. Senza però mettere da parte i loro groove infuocati, scanditi dalla voce sempre più marleyana di Marco Ras Santo e dalla chitarra di Daniele Shaggy D’Annibale, che aggiunge qualche sfumatura rock. I ragazzi hanno lo sguardo puntato al futuro, ma i piedi ben piantati nelle radici. Potrete rendervi conto di questi cambiamenti recuperando Out of Babylon, il loro ultimo EP, già reperibile sul web e che conta quattro pezzi inediti e tre remix. Tra questi, il pezzo che apre la scaletta e che dà il titolo al lavoro segna una svolta fondamentale: nelle parti vocali, infatti, si avvalgono della collaborazione di Michael Rose, figura leggendaria del reggae (ved. alla voce Black Uhuru) e che vanta collaborazioni con gente come Gregory Isaacs o i Wailers, non esattamente dei novellini.  (Angelo D’Elia)

 

Collaborazioni illustri

Michael Rose non è l’unico nome popolare ad aver incrociato la strada dei Red Stripes: lungo il cammino (che dura da ben 14 anni), tra tanti, 99 Posse, U Roy e Big Youth, 2 vere e proprie leggende giamaicane, Diego ‘Zoro’ Bianchi, del cui programma di culto, Gazebo, Ras Santo è ormai un volto noto e grazie al quale, probabilmente, ad oggi è il primo ‘rasta’ ad aver messo piede nel Parlamento italiano! (A.D.)

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