Alternative Rock

Ritmo Tribale

Ritmo Tribale

Nasce Spin On Black, rinasce Mantra
(A quando la ristampa di tutto il catalogo?!)

Se si è vissuta l’epoca dei ’90 da puri e sacrosanti spettatori e nulla più, ritrovarsi a parlare di Mantra dei Ritmo Tribale, anno domini 1994, significa scoprire che il tempo, no, non è indulgente, è semplicemente saggio.
Come sembrano lontane e perlomeno secondarie certe polemicuzze che si fanno… nel momento in cui si fanno.

All’epoca il gruppo milanese veniva da un disco esagerato, almeno ad umile parere di chi scrive, Tutti Vs. Tutti (1992), per il resto del mondo musicale comunque abbastanza buono da giustificare un certo interessamento dei ‘piani alti’, tant’è che il successivo Mantra sancì il passaggio a major.
E fu il peccato originale. E fu “la copertina ricorda quella di Rolling Stones (la rivista – N.d.R.)”. E fu “il disco è debitore delle mode del momento”. E fu “il suono è troppo patinato”.
Pur non mettendo mai in discussione il valore del gruppo, ad un livello superficiale, lo ‘spiffero’ della critica illuminata rappresentò un piccolo ma molesto vento contrario, laddove l’attenzione per gli aspetti commerciali soverchiava quella per la sostanza dell’opera.

mantra_coverOggi, ripulito, riconsiderato, schiarito, grazie al prezioso lavoro di rimasterizzazione eseguito Marc Urselli, noto ingegnere del suono e produttore il cui curriculum merita trattazione a parte*, Mantra riscopre se stesso e si offre nuovamente al mondo con una inedita verginità, esule com’è dalle condizioni della contingenza. La neonata Spin On Black ci regala il tutto in una succulenta versione in vinile in 180 gr. Gatefold, con un booklet arricchito da una nuova impaginazione dei testi e foto dell’epoca riadattate ad una nuova veste grafica curata da Luca “Solo Macello”.
Oggi, la vista lunga riposiziona i Tribale in una casella che più appartiene loro, quella che li vede esecutori di un’anima musicale del tutto propria, al passo coi tempi (e per alcuni fu questa una colpa). Un rock per certi versi convenzionale, ma assolutamente personale e moderno, unico e riconoscibile, ancor più a partire da Mantra, la prova della maturità, di cui, a distanza di tempo, rimane maggiormente la compattezza e la potenza piuttosto che certe influenze d’oltreoceano. Rimane il fatto che al passaggio ad una major il gruppo ha prima di tutto vitaminizzato un suono ormai definito, mossa tutt’altro che ‘commerciale’; rimane il fatto che determinate influenze citate per lo più, come il grunge, sono assolutamente rivisitate in una chiave personale, capacità che avrebbe dovuto innalzarli esponenzialmente sulla scala dei valori nostrana.

E il lavoro di Urselli è stato capace di valorizzare questi aspetti, donando freschezza ad un disco sempre dalla mano pesante ma nel quale, in precedenza, si avvertiva anche una certa cupezza, è stato cristallino nello schiarire e riequilibrare gli elementi: l’impressione è che ora il disco suoni ancora duro, ‘picchiato’, ma più rock che hard; se prima sembrava mostrare un estremo scarto sonoro rispetto al passato, ora emergono con più nettezza certi tratti crossover che avevano esaltato la prima parte della carriera, così anche l’evoluzione del gruppo, a riguardarla, risulta omogenea e ancor più coerente, solo disponibile al dialogo con la contemporaneità, un decennio ricco, sì, di grandi soddisfazioni ma dal quale i Ritmo Tribale avrebbero meritato di ricevere di più.

Se non si è vissuta l’epoca dei ’90, di sicuro Mantra può darne un assaggio sincero e sostanzioso.
L’Assoluto, Sogna, Buonanotte, La Verità, le perle. Per fortuna, però, questa ristampa è in vinile, per cui il disco va ascoltato e tutto. (SEO)

In questi anni il nome dei Ritmo Tribale non ha sofferto d’oblio. Di tanto in tanto si è sentito battere un colpo: a 2 anni dallo scioglimento ufficiale, nel 2002 è stato dato alle stampe il cofanetto Bocca chiusa/Kriminale che contiene le riedizioni dei primi due album; nel 2007 la band si è ritrovata per un concerto-evento al Fillmore di Piacenza; nello stesso periodo è stata pubblicata una doppia antologia contenente due inediti e intitolata Uomini 1988-2000; due anni fa, infine, la biografia del gruppo a firma di Elisa Russo, Uomini – I Ritmo Tribale, Edda e la scena musicale milanese (ed. Odoya). Inoltre, i membri del gruppo non hanno smesso mai del tutto, il progetto NoGuru finalizzato in Milano Original Soundtrack (2010) e, in particolare, il ritorno in solitario di Edda, con 3 dischi dall’insperato successo di critica e pubblico (Semper Biot, 2009 – Odio i vivi, 2012 – Stavolta come mi ammazzerai?, 2014), contribuendo a fare indirettamente da sponda ad un passato meritevole.

* MARC URSELLI

Con 5 nomination e 3 vittorie ai Grammy Awards, l’ingegnere del suono e produttore Marc Urselli scrive, produce e registra e mixa artisti di fama internazionale sparsi per tutto il mondo. Nel solo 2008 ha registrato e missato più di mezza dozzina di colonne sonore originali per film ed è stato in tour con Lou Reed per 7 anni. Marc Urselli è nato in Svizzera e cresciuto in Italia. La sua educazione musicale è iniziata a 12 anni e a 17 ha aperto la prima sala di registrazione in Italia. Qualche anno dopo si sposta a New York dove continua a lavorare nei leggendari studi di registrazione EastSide Sounds. I giganti con sui si è confrontato occupandosi dei loro lavori vanno da John Zorn (con cui ha fatto più di 50 dischi!), Les Paul, Lou Reed, Laurie Anderson, Sting, Joss Stone, i Beach Boys, Lila Downs, Eric Clapton, Jeff Beck, Mike Patton dei Faith No More, Keith Richards dei Rolling Stones, i Black Crowes, Buddy Guy, Richie Sambora dei Bon Jovi, Johnny Rzeznick dei Goo Goo Dolls, ZZ Top, Sam Cooke, Joe Perry degli Aerosmith, Mick Hucknall dei Simply Red, Luther Vandross, i Simple Minds, Stephen O’Malley dei Sunn O))), Vince Pastano del gruppo di Vasco Rossi e Luca Carboni, Lorenzo Esposito Fornasari aka LEF degli Hypersomniac, Vincenzo Vasi e Asso Stefana di Vinicio Capossela, Enrico Gabrielli dei Calibro 35 e molti altri ancora.

LUCA ‘SOLOMACELLO’ MARTINOTTI

Luca SoloMacello è Art Director, Grafico e musicista. La sua esperienza spazia dal fumetto, all’art direction editoriale per ‘All Music’ magazine. Nel 2005 apre il blog ‘SoloMacello’, che si sviluppa rapidamente in progetti di musica dal vivo, fino all’organizzazione a partire dal 2009 del ‘SoloMacello Fest’. Cura la grafica di molti artisti fra i quali Calibro 35, Ennio Morricone, Shrinebuilder, Freak Valley Fest, Red Fang.

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