Post Rock

Russian Circles

Russian Circles – (Foto di Nael Manuela Simonetti)

Guida alle sperimentazioni post

02 marzo 2017 – Monk (Circolo Arci)

LIVE REPORT – Impegnati nel tour europeo dal 6 ottobre scorso, i Russian Circles hanno finalmente fatto tappa anche a Roma, che li ha accolti in una splendida serata di inizio marzo, per presentare il nuovo Guidance (uscito la scorsa estate). Considerando la più che meritata fama di energici live act, si presagiva una partecipazione da grandi occasioni e le aspettative non sono state disilluse.

La loro esibizione è stata l’ennesima dimostrazione della spiccata attitudine live della formazione statunitense, capace di travolgere tutti con la varietà del proprio universo sonoro, marchio di fabbrica ormai consolidato.

Dopo poco più di dieci anni di attività i Circles continuano ad attirare un pubblico consistente, ma i primi a godere del calore dei tanti partecipanti sono stati gli americani Cloakroom che, pur non regalando mai nulla di veramente incisivo, sono riusciti a incuriosire i presenti con la loro personale proposta musicale che avvicina stoner e shoegaze, stretti in un abbraccio.

Al termine del loro live, giusto il tempo di una birra ed ecco che, poco dopo le 23, il locale è stato pervaso dalle delicate atmosfere di Asa; le luci ancora spente ma, così come i primi raggi di sole che penetrano dalle fessure delle serrande e illuminano gradualmente la stanza prima di invadere completamente gli spazi, allo stesso modo, le implacabili distorsioni della successiva Vorel aprono al mondo sonoro dei Russian Circles, ancora fortemente coerente con il percorso intrapreso fin dal loro esordio.

Del resto, l’attesa non era destinata a durare tanto e, a quel punto è partito l’headbanging ininterrotto dei presenti, segno che la componente metal/math rock del gruppo è viva, vegeta e più che mai invocata da un pubblico esaltato. L’eccitazione è stata alta dall’inizio fino alle battute conclusive, con una tensione costante che non ha mai abbandonato la sala, in un viscerale continuum spazio-temporale.
Tra brani del nuovo Guidance e alcuni classici del loro repertorio, la serata si è conclusa con la dirompente ed attesissima Youngblood, unico encore suonato in questa calda serata di metà inverno. (F.DiG.)

 

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