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1 Maggio – Le Mura
I demoni di Sonia sul palco de Le Mura.

Chitarra in primo piano, voce potente e arrangiamenti corposi. Sono questi gli elementi distintivi nelle composizioni di Sonia Scialanca. Lo scorso marzo è uscito il suo album di debutto, Demoni (Terre Sommerse/LaChimera Dischi) e la cantautrice romana è ora pronta a calcare i palchi dei live club d’Italia per far ascoltare anche dal vivo il suo repertorio. Una tappa importante è allora fissata la sera dell’1 Maggio a Le Mura a Roma, un concerto full band la cui apertura è affidata a Micaela Bruno.

Sonia Scialanca si distingue per un’attitudine musicale composita, frutto tra l’altro di una formazione in ambito jazz. Sono ben evidenti, infatti, i diversi terreni in cui affondano le radici delle sue composizioni e che la cantautrice racchiude nel curioso termine di ‘sgrungezz’. Si tratta, come afferma lei stessa, di un “genere musicale sviluppatosi negli anni ‘10 dell’ultimo millennio come particolare evoluzione del rock. Il termine, vagamente onomatopeico, deriva dal grunge degli anni ‘90 del Novecento, da cui trae il suono grezzo e immediato, accoppiato al jazz, da cui prende le sfumature armoniche e il sound di classe, ma contaminato dalla rabbia e dalla potenza del rock nelle sue accezioni più progressive”.

Il singolo Demone è un ottimo punto di partenza per avere un’idea di cosa si tratti. Un pezzo diretto, nonostante gli arrangiamenti abbandonino i canonici 4/4 regalando una preziosa veste musicale alla voce di Sonia. Provate a pensare a delle sonorità ‘alla Goblin’ – magari un pezzo pescato dalla celebre colonna sonora di Profondo Rosso – e ricamatele su un brano rock dal sapore cantautorale, con in aggiunta una energica voce femminile. Quello che a prima vista può sembrare un minestrone di ingredienti stridenti si rivela, invece, una sintesi abbastanza verosimile di quanto sta avvenendo nei quattro minuti e mezzo che avrete dedicato all’ascolto.

Demone è accompagnato da pochi giorni anche da un video musicale – diretto da Zuo – che Sonia sintetizza così sul suo profilo facebook: “La storia è un gioco tra le due parti di noi stessi: quella limpida, cristallina e quella più oscura, che è sempre presente anche nella nostra ombra. È stato girato al doppio della velocità, una vera follia con quel tipo di figurazione ritmica!”. (Marco Pacella)

 

Demoni
(Terre Sommerse/LaChimera Dischi, 2015)

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