RAP / HIP HOP


Willie Peyote – (Foto di Nael Manuela Simonetti)


I messaggi politici e i mondi musicali variegati di Willie Peyote

di Ilaria Pantusa

LIVE REPORT – “Questo è anche un concerto politico”, dice Willie Peyote sul palco, davanti ad un pubblico giovane e giovanissimo, che mai come in questo momento storico, probabilmente, si è trovato immerso nel fiume di dichiarazioni, indignazioni e strumentalizzazioni varie che costituiscono il tenore del discorso politico oggi. E i musicisti prendono posizioni, oppure no. Willie Peyote però lo fa, perché il suo obiettivo è “trasmettere dei messaggi e far riflettere” e i messaggi politici sono diretti a destinatari che hanno nome e cognome, come “Io non sono razzista ma…” spedita direttamente a Salvini.

Ha una concezione alta di quello che la musica può fare e cura tutto nei minimi dettagli. Il rapper torinese è carismatico, il gruppo che lo accompagna e supporta è composto da musicisti validi che avvolgono e arricchiscono le sue parole di mondi musicali variegati, da Paolo Conte al funky, con assoli di chitarra che toccano certe corde ‘pinkfloydiane’, ché la musica è miscuglio, proprio come l’essere umano.

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