reggae / dub

Africa Unite

Africa Unite

16 luglio – Villa Ada
Un’entità in continuo mutamento nel cerchio di una storia straordinaria

Quando parliamo degli Africa Unite, tiriamo in ballo la Storia del Reggae italiano. La prima e più importante formazione italiana di questo genere ha ormai alle spalle un percorso trentennale, non è un caso che il loro viaggio sia iniziato proprio nel 1981, qualche mese dopo la sconvolgente notizia della morte di Bob Marley.

I più malfidati ed i meno informati vedono il reggae come qualcosa di ‘semplice’ e sempre uguale a se stesso, ma gli Africa Unite sono la dimostrazione tangibile di come una struttura così aperta possa incamerare le più disparate influenze e creare qualcosa di unico.

È dalla dark/new wave dei Suicide Dada, infatti, che proveniva Francesco Madaski Caudullo, tastierista ed architetto sonoro del progetto, insieme al cantante/chitarrista Bunna nucleo pulsante ed insostituibile di una creatura soggetta negli anni a numerosi cambi di line up, mentre il batterista Papa Nico usciva fuori dai furori punk dei torinesi Rough.

Gli anni ’80 furono anni di produzioni indipendenti e frenetica attività dal vivo, che li portò a dividere il palco con personaggi come U Roy e Linton Kwesi Johnson. Il nome cominciava a diffondersi, ma fu nel ’93 che arrivò la definitiva consacrazione. Avvalendosi della collaborazione di Max Casacci alle chitarre (che poi avrebbe fondato i Subsonica di lì a poco) uscì Babilonia e Poesia, disco seminale per la scena reggae nostrana, che apriva le classiche ritmiche in levare ad influenze gipsy , latine ed arabeggianti: un approccio world derivante dalla passione di Madaski per i lavori solisti di Peter Gabriel.

Ma gli Africa Unite sono un’entità in continuo mutamento, sempre al passo con i tempi e le sonorità del momento e ne hanno dato prova nel ’97 con l’uscita de Il Gioco, dove abbandonano quasi del tutto gli aspetti più roots della loro musica per aprirsi a partiture elettroniche e ritmiche drum n’bass, con incursioni nel funk e nel r n’b. Il loro cammino è continuato costante fino ad oggi, tra escursioni nei territori del dub puro (Controlli, 2006, con la collaborazione di Raiz) e ritorni alle radici (Rootz, 2010).

Con Punto di Partenza, uscito quest’anno in free download, gli Africa Unite chiudono il cerchio di una storia straordinaria e che è ben lungi dal potersi definire finita. Il 16 luglio saranno a Villa Ada nella dimensione che più gli è congeniale: quella del palco. (Angelo D’Elia)

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