Hip-Hop

Ana Tijoux

Ana Tijoux

23 ottobre – Acrobax*
Voce latina contro la violenza di genere

Da una decina di anni circa c’è un’artista che viaggia in direzione contraria rispetto allo stereotipo del rap latino fatto di maschi palestrati, in tuta, circondati da belle donne in abiti succinti che dimenano i loro corpi. Il suo nome è Ana Tijoux, una vera perla rara. Tanti suoni, tante lingue, tante idee, impossibile passare inosservata. Il 23 Ottobre sarà di nuovo in Italia, terra importante per lei perché già da piccola ci veniva spesso con il padre per trovare compagni cileni esiliati. Tornerà alla sua maniera: un concerto di pura energia, niente fronzoli o fuochi d’artificio, solo molta, molta energia.

Nata in Francia da due esuli cileni fuggiti nel 1973 alla dittatura di Pinochet, occhi neri, allungati da cherokee, Ana (al secolo Anamaría Merino Tijoux) è nata nel 1977, anno decisivo per il mondo musicale, anno della rivoluzione punk, anno che ha deciso di tatuarsi su una mano e che ha usato come titolo del brano che l’ha portata a farsi conoscere anche in Italia (e non solo, visto che Thom Yorke indicò il brano tra i suoi preferiti).

Cresciuta con giochi come l’Anti-Monopoli, in cui per vincere bisogna condividere le proprietà e liberare chi stava in prigione, ma anche a suon di Youssou N’Dour, Zebda e Public Enemy, la cilena è tornata in patria nella prima metà degli anni ’90, laddove ha iniziato a muovere in primi passi nel mondo musicale prendendo parte ad alcuni gruppi locali, tutti all’insegna dell’impegno sociale.

Il suo talento cristallino è emerso, però, con i suoi primi lavori da solita, album in cui è riuscita a creare un giusto equilibrio tra musica tradizionale cilena e hip hop contemporaneo. Ma sarebbe fin troppo riduttivo definirla musicalmente così, dal momento che riesce magistralmente a mescolare nella sua musica anche elementi jazz e funk, senza perdere mai quella connotazione di protesta e di denuncia impressa nel suo dna. Capace d’esportare il suo rap anche negli Stati Uniti, l’artista franco-cilena si è imposta con i suoi testi profondi e accorati che toccano le corde emozionali. Ancor di più da quando è divenuta mamma. (F.DiG.)

* Via della Vasca Navale, 6 – 00146 Roma

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