noise rock

Aphorisma_livereport

5 Giugno 2015 – Locanda Atlantide
Una serata edificante: l’ultima lezione del gruppo romano.

Un’altra occasione mancata. Era l’ultima, fra le altre cose. Il 5 giugno gli Aphorisma, gruppo romano per cui è esatta la definizione ‘storico’, è salita sul palco per l’ultima volta. Ci si augurava l’atmosfera delle grandi occasioni, appunto, ma non è stato completamente così, almeno giù dal palco, perché sotto i riflettori c’è stato un gran bel daffare, nonostante tutto. È di questo che vogliamo parlare brevemente: del ‘nonostante tutto’ e di come gli Apho siano l’altra medaglia, quella buona, della faccenda.

Non sembra che il gruppo si sia speso poi tanto in promozione, eppure, considerando la sua storia ventennale e un seguito in città riconosciuto, la partecipazione non è stata all’altezza delle aspettative, in particolare, si è sentita l’assenza di un più nutrito numero di ‘addetti ai lavori’. Queste sono le piccole occasioni in cui una Scena musicale si conta, si fiuta. Le nostre mancanze sono pari a quelle degli altri, inutile continuare esclusivamente a lagnarsi di come vanno le cose, se siamo i primi a non essere partecipi. Solite cose, insomma.

…E, nonostante tutto, come sempre, come promesso nel comunicato di lancio dell’evento, cioè alla velocità della luce, gli Apho hanno esibito l’ultima lezione dritta in faccia. La lezione sta nell’esemplarità di una condotta che permette di fare le cose alla grande, con poche chiacchiere e nelle condizioni che sappiamo. A volte in 3, a volte in 5, 1 volta in 4, comunque a partire da 2. Avvicendatisi nelle due diverse formazioni che ne hanno caratterizzato la carriera, prima in 4, poi in trio, con Luca Cartolano e Francesco Volponi gli unici sempre sul palco, poi una piccola sorpresa.

Si sono rivisti dopo un po’ di tempo, si sono adeguatamente preparati, sono saliti in sordina, sono riscesi in sordina, nel mezzo un mondo, il fulcro di rumore & silenzio, una sintesi di 20 anni non solo di storia del gruppo ma di tutta una generazione. Il set è stato fulmineo, particolare riguardo è stato dato all’ultimo disco pubblicato, PH (2009), con una Pretendere di Più come al solito in cima, con quella parte centrale capace di esaltare i nervi del corpo come poche altre canzoni. La sorpresa si è avuta con una caotica e vigorosa Sadomaso, splendidamente spinta al massimo dall’interpretazione di Serena ‘Jejè’ Madkin, cantante dei Madkin. L’ingresso dei vecchi membri ci ha riportato selvaggiamente alla prima parte della carriera del gruppo, con la personalità noise a prevalere sulle strutture dei pezzi.

Gli Aphorisma avevano qualcosa da dire e questo, prima di tutto, faceva la differenza. Ce lo hanno ricordato per l’ultima volta, la gratitudine dei presenti è autentica. (B.B.)

Foto di Francesco Spingola

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