JAZZ
5 Agosto 2015 – Luglio Suona Bene
Un’esaltante esperienza ‘esotica’ nel cuore dell’estate romana
Siamo in piena estate, qualcuno è ancora fermo per lavoro in attesa di partire per le ferie, altri si godono le bellezze della Città Eterna alla ricerca di un’esperienza imprecisata. Il tipico scenario da estate romana è in grado, più di quanto vi aspettiate, di soddisfare le vostre esigenze. Di più, può appagare anche il più banale desiderio di fuga o, in generale, d’esotico.
Giorno 5 di Agosto presso il Campo Boario ex Mattatoio all’interno dell’Eutropia Festival 2015, si esibirà Baba Sissoko con il suo progetto Jazz (R)evolution. Un power trio jazz il cui nome, R-evolution, già anticipa ‘ampie vedute’. Il tentativo di Baba Sissoko è quello di contaminare il jazz con la musica e la cultura africana.
Polistrumentista e poeta cantore nord africano riconusciuto nell’ambito come uno dei primi fautori della fusione tre la musica jazz e musica popolare africana, Baba, oltre ad essere un musicista polistrumentista è un Griot, un poeta cantore della tradizione orale che contamina il jazz, oltre che nei temi, anche nella sezione strumentale. Così, strumenti tipici della tradizione dell’Africa Occidentale, monocordi costruiti a mano che rievocano paesaggi sonori dal gusto tribale, ci riportano all’Amadar, la forma più arcaica del Blues.
Ad accompagnare Baba Sissoko, due personalità di spicco, la prima è ‘Famoudou’ Don Moye, batterista neroamericano free-jazz dello storico Art Ensamble of Chicago, appassionato ed abile percussionista di strumenti appartenenti alla tradizione africana e caraibica, noto alle scene jazz italiane per le sue partecipazioni con Pino Daniele, Rino Rurzolo e Tony Esposito. A completare il trio ci sarà l’italiano Antonello Salis, pianista e fisarmonicista, romano d’adozione, già noto ai due per i rapporti che tra il ‘70 e l’‘80 ebbe con l’Art Ensamble of Chicago, e alle scene italiane per le sue collaborazioni con Stefano Bollani e Paolo Fresu.
Un viaggio di ritorno al primitivo tra free jazz e musica tradizionale africana, dove strumenti della tradizione si mescolano con quelli moderni creando interessanti interconnessioni. Uno spettacolo suggestivo che affascinerà di certo la fortunata platea dell’Eutropia Festival 2015. (Antonio Perruggino)