DIRTY BLUES

bob log III

Bob Log III

02 Ottobre – Init
Un blues primordiale e percussivo che fa appello ai nostri più bassi istinti

La città di Tucson, Arizona, ha dato i natali ad alcuni tra i più influenti musicisti sul suolo americano (Howe Gelb, Joey Burns, John Convertino, tanto per citarne alcuni), ed è del più ‘matto’ dei suoi figli che andiamo ad occuparci. Se negli ultimi 15 anni abbiamo assistito ad un esponenziale aumento delle one man band in giro per il globo, lo dobbiamo principalmente a lui, mr. Bob Log the third.

Non si conoscono nè il suo vero nome né tantomeno il suo viso, a guardarlo, sembrerebbe appena scappato da un circo di freaks. Se ne va in giro indossando una tuta da uomo-cannone ed un casco integrale collegato ad una cornetta telefonica, che rende la sua voce roca e distorta e le sue mani libere di darci dentro sulla sua Silvertone. Il suo è un blues primordiale e percussivo, che fa appello ai nostri più bassi istinti, tirato fuori con una tecnica a base di slide e velocissimo fingerpicking, il tutto condito con un immaginario da film di serie zeta a base di fatiscenti strip club, whiskey e tettone al vento che farebbe impallidire persino Russ Meyer.

Si potrebbero citare Mississipi Fred McDowell (di cui sembra una versione imbottita di eccitanti) o Captain Beefheart, come approccio alla materia ma, con un personaggio del genere, qualsiasi riferimento risulterebbe pleonastico. Quando si parla di Bob Log III si tratta di: attaccare la spina, alzare il volume e divertirsi; puro e semplice. Ciò è dimostrato da esibizioni in cui il suo rapporto con il pubblico è totalmente paritario: non importa quanto siate sbronzi, incazzati o dementi, Bob vi inviterà sul palco per sedere (letteralmente) sulle sue ginocchia e s’impegnerà a fare di peggio, e ciò è quanto di più bello, onesto e genuinamente rock n’ roll si possa trovare in giro.

Un concerto di Bob Log è come (o meglio) di una seduta di psicoanalisi: vi aiuta a tirar fuori quella parte di voi più sconcia e repressa, senza sensi di colpa, poiché siete consapevoli che tutti intorno a voi stanno facendo esattamente lo stesso. Quindi, ragazzi e ragazze, se avete bisogno di sfogarvi un po’, drizzate bene le orecchie, perché il vecchio Bob è in città. (Angelo D’Elia)

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