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C.W. Stoneking

28 Maggio – Monk 
L’artista australiano apre le danze del Mojo Station Blues Festival.

Per chi vive a Roma e non riesce a far a meno della musica del diavolo, il nome di Mojo Station è non solo una garanzia, ma una vera e propria oasi nel deserto. Da anni, questi volenterosi ragazzi si occupano di diffondere il verbo del blues sia via etere, sulle frequenze di Radio Popolare (ogni lunedì alle 21:00), sia in giro per la capitale, organizzando eventi in cui condividono il palco i migliori talenti nazionali e non, sempre all’insegna delle dodici battute, in tutte le sue declinazioni.

Dal 28 al 30 maggio, Mojo Station sarà al Monk Club per 3 serate che ci porteranno a spasso per la vecchia Louisiana, esplorando il lato più roots del blues. Headliner della prima serata sarà l’australiano C.W. Stoneking. Questo simpatico quarantenne è una vera figura di culto dalle sue parti. La sua musica abbraccia e mescola tutti gli stili del Mississippi: dal country blues al ragtime, con una spruzzatina di calypso, il tutto cucinato in una piccante salsa cayun, con acqua e fango delle paludi.

Dopo il successo di Jungle Blues, che nel 2009 ottenne una candidatura agli Air Award, Stoneking si è fermato per ben sei anni, preferendo non cavalcare l’onda del successo (da vero bluesman) per rielaborare il suo sound. Per il suo ultimo album Gon’ Boogaloo, sembra aver messo da parte chitarre dobro, banjo e sezione fiati, in favore di sonorità più cupe e profonde, con un largo uso della chitarra elettrica come mai s’era concesso prima. Un sound cavernoso, che con la voce profonda e strascicata di C.W., ci rimanda ai primi esperimenti del Dr. John stralunato di Gris Gris, o al Tom Waits ruvido e blueseggiante di certi episodi di Mule Variations, ma il tutto riletto in maniera più divertita e naif, proprio come il vecchio Screamin’ Jay Hawkins, al quale la copertina di Gon’ Boogaloo è un esplicito omaggio (Stoneking è ritratto in bianco e nero con addosso una maschera da teschio, proprio come il vecchio shouter). (Angelo D’Elia.)

 

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