roots rock

Counting Crows

Counting Crows

04 Luglio – Luglio suona bene, Auditorium parco della musica
July and Everything After’: on the road, verso le radici

Fra le presenze internazionali nel cartellone di Luglio Suona Bene spicca la data romana dei Counting Crows, che saliranno sul palco dell’Auditorium Parco della Musica il prossimo 4 luglio.

Tutto è iniziato con l’esplosione nei primissimi anni ‘90. I Counting Crows si sono fatti largo nella fiorente scena rock americana del decennio con un primo album che li ha catapultati subito verso un grande successo mondiale. Da allora una vita discografica segnata da fortune alterne; album più o meno riusciti, in studio o dal vivo, sempre accompagnati da una forte attenzione al videoclip come buon veicolo promozionale.

Sono passati due decenni da quell’August and Everything After, album di debutto datato 1993 che con oltre 7 milioni di copie vendute – e un singolo di enorme successo come Mr. Jones – ha portato i Counting Crows a conquistare ben 7 dischi di platino. Un sound dall’impatto immediato, una base rock che più che spingere in avanti verso nuove combinazioni sceglie fin dall’inizio di attingere al vasto bacino della tradizione folk e classic rock anglofona. L’alternativa, in quegli anni, proveniva principalmente da nord, almeno rispetto alla California natia: erano le band di Seattle.

La scommessa è risultata vincente comunque, la band capitanata da Adam Duritz si è costruita una posizione di tutto rispetto inanellando brani dalla struttura musicale semplice, arricchita da testi malinconici e introspettivi. Il loro viene spesso indicato come roots rock, rimarcando proprio questo impianto nostalgico, orientato verso le radici, che ne caratterizza le scelte compositive.

Il 2014 è stato l’anno di Somewhere Under Wonderland, settimo album in studio. Terminato il contratto con la Geffen, Duritz e compagni hanno scelto di produrre in proprio prima di affidarsi alla Capitol Records. Ne è venuta fuori un’epica on the road tutta americana, fatta di brani rock e ballad malinconiche e amplificata dai video dei singoli Palisades Park e Scarecrow, giocati sui temi sempreverdi dell’amicizia e del viaggio. L’album ha ricevuto recensioni molto positive e l’ulteriore conferma che i Counting Crows si trovano ormai a proprio agio nel maneggiare il linguaggio classico, senza picchi di effettiva ricerca – qui davvero non servirebbero – ma nello stesso tempo una cura dei brani che rende l’album gradevole e compatto. (Marco Pacella)

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