Hard Rock

Deep Purple

Deep Purple

06 Novembre – Palalottomatica
Un’entità immortale, che diverte e si diverte, ancora.

Non ci si può esimere dal parlare di alcuni nomi. I Deep Purple saranno a Roma, venerdì doc 6 novembre al Palalottomatica, ed è sempre una notizia. Di nomi storici ne girano abbastanza, spesso si antepone l’ottica adulta alla realtà dei fatti, si pensa che ormai sia troppo tardi per vedere un gruppo storico, si dimentica l’esistenza, fondamentale, delle fasce più giovani.

La verità è che chiunque, come il sottoscritto, non è più adolescente, se ancora lo fosse, benedirebbe un Signore a caso per l’opportunità di poter, ancora, vedere un gruppo storico. In più, nel nostro caso, considerando i Deep Purple, parliamo di un’entità a quanto pare immortale, viva e vegeta, che piaccia o no. Non stiamo parlando di operazioni nostalgia, di cover band di se stesse, ma di un gruppo che macina ogni anno migliaia di km e un numero di concerti esagerato.

Due anni sono passati dall’ultimo Now What?!, uno dei più freschi della ormai longeva Steve Morse era, uno dei motivi principali per i quali val la pena assistere ad un’esibizione dei Purple, uno dei chitarristi più eclettici degli ultimi 40 anni. Dalla sua presenza non si può più prescindere, quasi metà della storia del gruppo inglese lo vede presente, mentre l’altro membro per così dire più recente, Don Airey, onora alla grande la figura dell’incredibile Jon Lord, scomparso 3 anni fa e a cui era anche stato dedicato il disco succitato.

Non aspettative, dunque, scalette da amarcord e un filotto di classici da carrozzone, i Purple si propongono sempre per quello che sono, una band attiva che incide, pubblica e promuove i suoi lavori, con una selezione del proprio repertorio attenta tanto alla propria produzione storica quanto alle ultime evoluzioni, con grande energia e una buona dose di sorprese.

Un po’ come quella di vedere rivalutato, negli ultimissimi anni, il primo disco con Steve Morse, Purpendicular (1996), all’epoca quasi deriso, in verità uno dei più riusciti in assoluto della band, solo meno canonico del solito. Stupendo proprio per lo stesso motivo. Recuperatelo con Now What?!, fatene tesoro. (B.B.)

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