DOOM

Doomraiser

15 Gennaio – Traffic Club
10 anni di attività fiera e autentica

Sulle scene ormai da più di un decennio, i Doomraiser, dopo l’uscita del loro ultimo lavoro Reverse (inizio del 2015), suoneranno il prossimo venerdì 15 al Traffic per festeggiare i 10 anni di attività e l’uscita del primo album Lords of Mercy, riproponendo alcuni dei classici dell’album da tempo esclusi dal live set.

L’album sarà ristampato da BloodRock Records includendo anche i brani dell’ormai sold out demo Heavy Drunken Doom, con una nuova veste grafica ad opera dell’allmigthy Roberto Toderico Art (già artista dell’ultimo lavoro (naturalmente presente alla serata, così come una sorpresa alla seconda chitarra).

Una sola parola identifica i romani Dommraiser ed è facilmente intuibile già dal loro nome: il doom. Doom incorruttibile, nato per celebrare questo genere nella maniera più autentica e fiera possibile.

La band nota nella scena underground, conferma una prassi orami consolidata, cioè quella di ottenere consensi dagli amanti del genere più all’estero che in patria. I Doomraiser, infatti, dall’inizio della loro carriera musicale, suonano ininterrottamente per tutta Europa, guadagnando stima e rispetto, tanto fra le schiere di fan internazionali che tra i loro colleghi musicisti.

Brani estesi, incedere lento e grave, atmosfere funeree, caratterizzate da un’economia musicale votata all’essenzialità, non lasciano mai deluso l’ascoltatore coinvolto tra gli echi evocativi della loro musica, ricca di semplici particolari stilistici che danno versatilità e dinamismo al punto giusto.

Parti vocali ora pulite ora ruvide, sprofondano nel baratro di growl cupi e gutturali, si intrecciano a riff profondi e rocciosi che procedono in chiave rock’n’roll e rimandano ad atmosfere più stoner, a psichedelici giri ripetitivi di chitarra su diaboliche trame di organo.

Doom sicuramente di qualità quello dei nostrani Doomraiser, che non lascerà sicuramente delusi gli appassionati del genere, tanto quanto attenti rocker amanti delle stanze dell’inquietudine. (Antonio Perruggino)

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