jazz

Giuseppe-Ricciardo-6tet_articolo

Ricciardo con i DiJazz 5tet. 

21 Maggio – Be Bop
Bambino precoce, adulto versatile. Sassofonisti si nasce.

Giuseppe Ricciardo Calderaro è un bambino davvero precoce.

A soli sette anni si avvicina allo studio del clarinetto, immergendosi nelle sonorità della cara vecchia dixieland: quell’arcadia musicale localizzata nel centro-sud degli Stati Uniti, il cui cuore pulsante risiede giù nella fangosa Louisiana, in quella rediviva Gomorra ricolma di lussuria e magia voodoo che tutti conosciamo con il nome di New Orleans. Gli studi, ovviamente, sono classici, ma il suono delle marching bands ben presto comincia a scorrere nelle dita di questo piccolo prodigio.

Diplomatosi con successo alla scuola Malipiero di Asolo, si trasferisce a Roma per intraprendere lo studio del sassofono alla Scuola popolare di musica di Testaccio. Qui prende confidenza con la tecnica modale e, grazie alle sue esperienze precedenti, s’immerge nelle spirali dell’hard bop, che prende i vecchi ed orecchiabili giri armonici del blues e li trasforma in trampolini di lancio per la libera improvvisazione. La sua già impressionante tecnica si consolida grazie all’incontro con maestri del calibro di Barry Herman e Steve Grossman, sassofonista newyorkese che collaborò ad una delle rivoluzioni copernicane del genere (quell’A tribute to Jack Johnson in cui Miles Davis e John McLaughlin contaminavano il jazz con il rock, il funk e la musica ambient, contribuendo a creare quella che oggi conosciamo come fusion).

Un percorso a tutto tondo, quello di Giuseppe Ricciardo, che lo porta anche a collaborare con un regista che il jazz l’ha vissuto e l’ha suonato, Pupi Avati, come consulente per Ma quando arrivano le ragazze?, pellicola autobiografica che racconta degli anni in cui un giovane Avati sassofonista rivaleggiava con un ben più indisciplinato e talentuoso Lucio Dalla, nella Bologna degli anni ‘70. La sua esperienza abbraccia anche il campo della musica concreta, recente, infatti, la collaborazione con il maestro Vincenzo Sciarrino per i suoi Studi per l’intonazione del mare(Angelo D’Elia)

Pin It on Pinterest

Share This