Post-Rock

God is an astronaut

God Is an Astronaut

14 ottobre – Orion
L’Astronave atterra a Ciampino per la seconda volta

Sono trascorsi 13 anni da quando, nel lontano (musicalmente parlando) 2002, nel borgo rurale di Glen of the Downs, che si estende in una fredda e boscosa valle a pochi chilometri dal mare, sotto Dublino, i gemelli Kinsella (Torsten e Niels) insieme al batterista Loyd Hanney hanno dato vita ad una creatura dal nome fantasioso. God Is An Astronaut è, infatti, un riferimento ad un film del 1990 dello scrittore e regista inglese Clive Barker, Nightbreed (da noi, Cabal), in cui recita anche il regista canadese David Cronenberg.

Riferimenti cinefili a parte, I GIAA hanno esordito con The End of The Beginning, album dalle molteplici anime in cui un morbido e malinconico post-rock si sposa con un’elettronica a tratti abrasiva. Lontani da freddi virtuosismi e da strutture troppo complesse, sono risultati da subito estremamente essenziali, arrivando al cuore di chi ascolta in maniera precisa, diretta e per questo meravigliosamente efficace.

Forti di una capacità strumentale impeccabile e di una potente identità, i GIAA propongono una miscela che parte dai più classici costrutti post-rock rielaborati in uno stile molto personale. In questo sono da sempre molto attenti: sin da subito hanno puntato sia a perfezionare quello che già sapevano fare benissimo sia ad apportare delle sostanziali novità ed, in alcuni casi, dei veri e propri cambi di rotta.

Del 2008 la prima virata verso un rock meno post e più psichedelico, con l’omonimo God Is An Astronaut e, successivamente, con l’ingresso in formazione di Jamie Dean ai synth, una nuova sferzata, questa volta verso territori più sintetici e decisamente ‘cosmici’.
Come sempre accade, questi cambiamenti hanno creato una frattura tra i fan della prima ora, più legati agli stilemi post-rock e quelli che invece hanno apprezzato le derive degli ultimi anni. Con il settimo e nuovo album, però, gli irlandesi sono tornati al passato: grandi cavalcate, esplosioni sonore, potenti riff e sfuriate alla batteria si alternano ad eleganti parti ambient, tanto intime quanto visionarie.

Mercoledì 14, torneranno in Italia dopo la fortunata tappa estiva di Padova. 3 le date per la parte autunnale del tour e per quanto riguarda la nostra città, la scelta non poteva non ricadere sull’Orion di Ciampino (vedi box): ascolteremo il nuovo Helios/Erebus ma verranno proposti anche brani dagli album precedenti. Ancora una volta il viaggio sull’Astronave sarà da perdere il fiato. (F.DiG.)

Uno spettacolo da ascoltare e da guardare

La dimensione live è di sicuro il momento migliore in cui la band riesce a mostrarsi in modo più completo. Per questo motivo, il quartetto irlandese è da sempre molto attento alle location dove proporre i propri show. Sorrette ed accompagnate da accurati effetti di luce e da video mozzafiato, le progressioni sonore dei God Is An Astronaut si arricchiscono di una potenza capace di catturare l’attenzione degli spettatori, che si trovano immersi in un caleidoscopio fatto di suoni e colori finalizzato ad aumentare l’immaginazione e l’idea del viaggio teso verso l’infinito.

Visione consigliata:

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