COUNTRY / FOLK

Joey Burns dei Calexico a Villa Ada – Roma incontra il Mondo 2019


Di quando incontrammo Joey Burns, cowboy gentiluomo
Lester intervista il leader dei Calexico. Un incontro ricco di contenuti, fra band madre, Iron & Wine e tanto Capossela

di Angelo D’Elia

INTERVISTA – In questi tempi gelidi e bui, in cui il freddo ci attanaglia e le piogge acide ci penetrano fin dentro quelle quattro ossa scalcagnate che ci rimangono, ci concediamo il piacere di riportarvi(ci) un po’ di temperata e tonificante brezza estiva. Ovvero di quando, a luglio, avemmo l’occasione di scambiare quattro piacevolissime chiacchiere con Joey Burns, chitarra (languida) e voce (caldissima) dei Calexico, che ai tempi incontrammo in quel di Villa Ada: Roma Incontra Il Mondo (e testimoniato da un nostro live report), nel pieno del loro tour con Samuel Beam alias Iron & Wine, a corollario di quel bel saggio di maturo country/folk che era Years To Burn, disco in cui le rispettive esperienze delle due band giungevano a saggio e pacato compromesso.

Davvero bello conversare con questo cowboy gentile ed entusiasta, che insieme al suo sodale di sempre, John Convertino, è stato cuore pulsante della prima ed inarrivabile incarnazione dei Giant Sand, e quindi di quella scena musicale di Tucson che ha praticamente forgiato la definizione di alt-country. Con i Calexico, l’aggettivo Morriconiano applicato alla musica rock, ha finalmente guadagnato un senso compiuto (d’altronde l’Arizona, con le sue lande desertiche, che affacciano direttamente al Messico, non può far altro che ispirare menti del genere).

Un vero ricercatore musicale, con un rapporto strettissimo con il nostro paese, che lo ha portato ad incrociare il cammino con quello che, ad oggi, è il nostro Artista musicale (e non solo) di maggior rilievo: Vinicio Capossela. Si sono incontrati al tramonto, sul sentiero della Cupa, e non si sono più lasciati.

 

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