Recensione

Un cosmico incontro musicale

Ascolta il disco Stereocosmica
(Consorzio ZdB / Goodfellas, 2017)

RECENSIONE – Il post-rock visionario de Lo Zoo di Berlino incontra la voce di Ivana Gatti in un lavoro insolito, dal sapore spaziale.
Connubio strano quello che ci troviamo di fronte: da una parte un trio basso, batteria e piano elettrico, senza voce né chitarra, dall’altra una cantautrice che completa il tutto. È come se Lo Zoo di Berlino fosse alla ricerca di qualcosa, di un pezzo mancante della propria musica. E quel pezzo mancante è proprio Ivana Gatti. L’esperimento è bizzarro, ma efficace: lo stile lunatico, l’attitudine quasi progressive dei tre di Sermoneta si arricchisce del timbro soffuso, coperto da un leggero velo di ruggine della cantante bresciana. E viceversa.

Stereocosmica è un viaggio interstellare che passa da delicati momenti malinconici come Io rimango, lenta ballata, a momenti più vivaci e ruvidi come Oggetto oscuro e alla ruggente Arya Cosmica, pezzi più strettamente rock, dalle psichedelie di Rosso alle atmosfere quasi mistiche di Confusione e di T(h)ree Meteos. Il calembour si chiude con una cover dai toni cupi ma molto fedele alla versione originale di Tra sesso e castità, il celebre brano di Franco Battiato la cui metafisica riecheggia nei testi di Ivana Gatti.

La “Contessa” e Lo Zoo di Berlino sembrano formare un’unione musicale bella solida, un incontro tra generi e approcci alla musica diversi che però trovano un modo per coesistere. Il risultato è un disco elegante, elaborato ma al tempo stesso semplice e di facile ascolto, un morbido mix tra cantautorato, pop e un rock sperimentale che avvicina due mondi distanti. Forse, in fondo, non proprio così distanti.
Un esempio di come la musica non abbia confini e di come possa amalgamarsi, dando vita a forme inaspettate e sorprendenti. Stereocosmica è forse solo l’inizio di una duratura collaborazione che potrà regalare prodotti autentici e pregiati.
Munitevi di occhiali 3D prima di cimentarvi in questa nuova esperienza. Se acquistate la copia fisica del disco, capirete il perché. Concedetevi un viaggio a colpi di una musica astrale, stando fermi lì dove siete. (Francesca Marini)

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