LESTER PIÙ #4

Tom Tomorrow

LESTER PIÙ – I Sensi si mischiano e si confondono, si assegnano ruoli inediti e subentri. L’udito che non ha mai visto, ci vede di più.
Che si tratti di Letteratura, Cinema o Arti Figurative, abbiamo una patologia, che ci costringe nell’essere Umani curiosamente completi, che si muovono in ampi spazi culturali. Solo che, ogni volta che fronteggiamo un’opera d’arte, abbiamo una colonna sonora ad hoc che parte. Autonoma.
Soprattutto a Roma. Tranquilli: contiamo anche di segnalarvi gli eventi che provocano grandi acuti della nostra disfunzione. Per sentirsi meno soli.

Rubrica a cura di Marco Pacella e Angelo D’Elia

 

Dai Pearl Jam alla politica a stelle e strisce, arriva in Italia This Modern World

In Italia in molti lo hanno conosciuto nel 2009, grazie all’artwork di Backspacer, nono album in studio dei Pearl Jam: quei disegni così netti, realizzati con una sorta di ligne claire pulita e di grande presa, facevano infatti la loro comparsa nei nove riquadri che componevano la copertina del disco, amplificati all’interno dai ritratti dei singoli membri della band di Seattle. I più curiosi si sono quindi avvicinati così all’arte di Dan Perkins, in arte Tom Tomorrow, sostanzialmente ignari di quanto i suoi fumetti stessero già parlando a migliaia di lettori americani dalle pagine di numerosi settimanali alternativi d’oltreoceano, i cosiddetti “alt-weeklies”.

A introdurli in Italia ci ha pensato da poco l’Associazione Altrinformazione, che lo scorso anno ha avviato un (riuscito) crowdfunding per consentire di tradurre e stampare una selezione delle sue tavole a partire dai primi anni 2000. È così che è nato Il pazzo mondo a stelle e strisce. Manuale a fumetti per capire gli Stati Uniti (Mamma!, 141 pp., 15 euro), tradotto e curato da Carlo Gubitosa. Ad apertura del volume – oltre alla prefazione di Michael Moore – un breve testo di Eddie Vedder che racconta il valore del “grande amico” Tom Tomorrow, di cui scrive tra l’altro: “Non è un provocatore, ma un reporter che mostra verità sommerse, e anche emerse di cui nessuno sembra accorgersi”.

Quelli di Tom Tomorrow sono fumetti brevi, composti da una sola tavola a episodio solitamente suddivisa in sei vignette. Attraverso di essi l’artista del Kansas da oltre 25 anni racconta – con taglio satirico e spirito pungente – un’America complicata, credulona e benpensante, quotidianamente impantanata fra le menzogne dei media e un’atavica e generalizzata carenza di senso critico. Leggere This Modern World – questo il nome originale della striscia settimanale che ha debuttato nel 1990 – significa riaffacciarsi, tappa dopo tappa, davanti alle più drammatiche e (in)verosimili scelte politiche a stelle e strisce. Guerre, questioni ambientali, tentate riforme civili. Tomorrow in questo magma politico-sociale sa bene da che parte stare: liberal convinto, l’autore si fa beffe dei più noti volti pubblici dell’establishment americano degli ultimi anni. Bush e Dick Cheney, Bin Laden e il più drammaticamente recente Donald Trump, fra gli altri, sono trattati come delle sagome inanimate, quasi dei replicanti pronti a ripetere all’infinito le solite “verità” preconfezionate anche davanti alle più razionali e documentate evidenze.

Come in ogni autore satirico di razza, rimane una visione morale a fare da filo conduttore alla narrazione imprevedibile del presente. Una sorta di donchisciottismo che Tom Tomorrow rimette in gioco ogni settimana, quasi come se scardinare i racconti ufficiali potesse in fondo dare un senso – piccolo o grande, sicuramente potenziato da un’amara ironia – alle continue brutture della storia recente. (Marco Pacella)

Tom Tomorrow

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