Jazz

Luca Nostro 5tet

Luca Nostro 5tet

21 Novembre – Casa del Jazz
Al di fuori delle antiche cattedrali dei generi

Continua la nostra rassegna nell’ambito del panorama jazz della capitale. Dopo esserci occupati della straordinaria voce di Gregory Porter e dell’infuocato sax di Kamasi Washington, prestiamo la nostra massima attenzione alla chitarra di Luca Nostro, che insieme alla sua band presenterà in suo ultimo disco, Are You Ok?, alla Casa del Jazz il 21 novembre.

Parlare di crossover, in ambito jazzistico, può risultare strano, addirittura blasfemo; ma, nell’anno domini 2015, dovremmo essere abituati a giudicare ed analizzare la musica (e l’arte in generale) con mentalità aperta e quindi recepire che, il termine in questione, fa riferimento ad un’attitudine, ad un modo di concepire la musica scevro da qualsivoglia sovrastruttura, al di fuori delle antiche cattedrali dei generi, quindi l’unico modo di proporre qualcosa d’innovativo o interessante, al giorno d’oggi.

Un concetto, questo, reiterato spesso sulle nostre ‘pagine’ e che Luca Nostro incarna pienamente.

Cresciuto artisticamente in quella fucina di talenti che è New York City, dove la scena jazz è molto più aperta alle contaminazioni rispetto a quella europea, decisamente più ingessata e classicista, le sue composizioni partono sempre dal semplice, dall’immediato. Un semplice riff, una piccola ma accattivante frase melodica di matrice quasi pop, da sviluppare e dilatare in strutture aperte, che dal jazz sconfinano nel rock, fin quasi al progressive (qui e là echi di Colosseum): Frank Zappa approverebbe divertito.

Luca Nostro si dimostra non solo grande performer, ma anche arrangiatore sopraffino: la sua chitarra, dal suono ruvido e spesso filtrato, quasi frippiano, compare sempre al punto giusto, senza mai invadere gli spazi dovuti alle tastiere groovy di Aruan Ortiz, il contrabbasso incalzante di Stefano Battaglia, il sax di Logan Richardson ed il poderoso drumming di Davide Pessantuglia.

Un approccio decisamente spurio alla materia, quindi, ma proprio per questo capace di soddisfare i più disparati palati musicali. In una parola: moderno. (Angelo D’Elia)

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