SKA/JAZZ

New York Ska Jazz Ensemble

New York Ska Jazz Ensemble

17 luglio – Eutropia Festival
A fare la Storia, un’idea di base tanto semplice quanto geniale

Nella storia della musica, la definizione di ‘supergruppo’ non sempre è stata sinonimo di qualità. Spesso, infatti, questa definizione ci ha lasciato in bocca un sapore amaro, che sapeva di delusione e di occasione sprecata: quando troppi supermusicisti con dei superego si trovano nella stessa stanza, è facile che questi esprimano un gioco individuale, fatto di singole prodezze, piuttosto che giocare con e per la squadra. Ovviamente esistono le eccezioni e quando a far incontrare dei grandi musicisti è la semplice voglia di fare musica insieme e divertirsi, state pur certi che gran parte di quel divertimento verrà trasmesso anche a noi semplici ascoltatori.

È questo il caso dei New York Ska Jazz Ensemble, supergruppo ska per antonomasia, nato da una costola dei Toasters (il più longevo gruppo ska d’America), da cui Freddie Reiter e Rick Faulkner si sono staccati per incrociare il cammino con ex membri di band quali gli Scofflaws e gli Skatalities (gli alfieri del genere) e dare vita ad un progetto musicale dall’idea di base tanto semplice quanto geniale. Sappiamo che la musica ska è imparentata strettamente con il jazz, di cui è una versione più ritmica e divertita, scevra da improvvisazioni ed intellettualismi di sorta, quindi perché non rendere ancora più evidente questo legame?

I NYSJE prendono pezzi della storia del jazz, con una certa dose d’irriverenza necessaria ad affrontare una materia tanto complessa e, senza modificarne la struttura armonica, li plasmano e li riadattano in salsa downbeat. Potrete quindi ascoltare una versione estremamente ballabile della meravigliosa Haitian Fight Song di Charles Mingus, o una Take Five di Dave Brubeck rallentata e dalle cadenze quasi dub, e lo stesso trattamento viene riservato ad altri mostri sacri come John Coltrane o Thelonius Monk.

La loro ultima uscita discografica risale al 2008 (Step Forward), ma la loro attività dal vivo non si è mai fermata ed è proprio sul palco che Reiter e soci danno il meglio, in esibizioni ad alto tasso energetico e con largo spazio all’improvvisazione, tanto per sancire che, i (non più) ragazzi, la materia la maneggiano a loro piacimento. (Angelo D’Elia)

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