Jazz Core / Math Rock

Nohaybandatrio

07 Febbraio – Le Mura
Silencio: No hay banda!

Si dibatte molto spesso sul concetto di ‘musica indipendente’. Un’etichetta che si tende frequentemente ad appiccicare a progetti musicali che vogliono a tutti i costi apparire come fuori dal coro, distanti dall’affollato e rumoroso baraccone della cosiddetta cultura mainstream, ma che in realtà la lambiscono, la bramano, che non vedono l’ora di entrare a far parte del circo, ma da una posizione di supposta e boriosa superiorità (leggi musica indie). Una definizione che fa sentire gli ascoltatori al caldo e al sicuro, intellettualmente assolti e genuinamente alternativi.

I Nohaybanda hanno sempre dato un senso compiuto al concetto di ‘indipendente’. Indipendenti dal gusto comune, dai comuni canali di fruizione e totalmente anarchici nel processo creativo. Una creatura totalmente aliena, che vede nell’ estro e nell’ispirazione del deus ex machina Fabio Recchia il proprio motore propulsore: figura ormai quasi mitologica della scena capitolina (e non solo) che mangia, beve e respira musica, producendo o partecipando attivamente ad una mole impressionante di progetti.

La musica dei Nohaybanda è di difficile definizione, si può parlare di jazz core per le strutture aperte e per l’approccio sostanzialmente free, in composizioni che passano da momenti molto atmosferici e dilatati, a veri e propri assalti sonori all’insegna di impressionanti progressioni molto più vicine al math rock in stile Don Caballero. Un loro concerto è un’esperienza del tutto sensoriale, che stimola le percezioni: la sonorizzazione di un Incubo girato da un David Lynch in acido (i più cinefili di voi avranno sicuramente colto la citazione nel nome della band).

La defezione del sassofonista Marcello Allulli e la riduzione dell’organico da trio a duo ha reso il sound ancor più cupo ed allucinato: la componente ritmica è ora molto più preponderante, la già scarna parte melodica viene ora sostituita dai groove oscuri ed insinuanti scanditi dai synth di Recchia (che suona anche chitarra e basso, contemporaneamente, stesi in orizzontale a mo’ di tastiere!), uniti al sempre devastante drumming di Emanuele Tommasi. Il 7 febbraio saranno a Le Mura: se volete assistere ad uno spettacolo davvero alternativo e fuori da ogni canone, questo è il posto giusto. (Angelo D’Elia)

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