Progressive Metal

Orphaned Land

Orphaned Land

23 ottobre – Traffic Club
Etnie metal d’Oriente: la conciliazione di culture (musicali)

Provenienti da Israele, terra martoriata da una secolare, quanto attuale guerra di religione tra ebrei sionisti e arabi, gli Orphaned Land, seguitissimi in Turchia, Siria, Libano, Iran e Marocco, suonano un prog metal ‘accademico’, lontano dalle regole di omogeneità del prodotto dettate dal mercato statunitense, molto rispettati dalla critica musicale, approdano al Traffic venerdì 23.

Nella musica degli Orphaned Land, accanto a momenti tipicamente black metal, che ricordano l’eleganza degli Opeth, insistono preponderanti intrusioni della musica modale araba, così scale diminuite e semidiminuite, intrecciandosi con le atmosfere scure e decadenti, convivono con tipiche sensazioni del black. I growl lasciano abilmente spazio a voci femminili e cori più puliti, dal tipico sapore mediorientale, che trovano ampio margine espressivo, in momenti sinfonici d’intenso romanticismo.

Attivi dal 1991, passando per album (da citare) come Mabool, The Never Ending Way of ORwarriOR, fino ad All Is One, gli Orphaned Land hanno regalato al loro pubblico emozioni tra le più variegate, snodandosi attraverso momenti più energici e aggressivi, tipici della scena metal, a sensazioni più suadenti legate alla musica etnica delle loro terra. “Orfani nella loro terra Madre”, la band riesce ad unire culture musicali apparentemente inconciliabili, dando vita ad arrangiamenti originalissimi e interpretazioni uniche.

Nella musica degli Orphaned Land non c’è spazio per l’odio incondizionato, dialogo, comunicazione e musica sono gli strumenti utilizzati attraverso i quali diffondere il loro grido di pace. Protagonisti di una petizione che li vuole come candidati al Nobel per la Pace, gli Orphaned Land sono una band che si rivolge ad un pubblico più attento ai contenuti che all’immagine e, senza lasciarsi dominare dai pregiudizi, tenta attraverso la musica di creare una sorta di dialogo teso ad unire fondamentalismi religiosi quanto musicali, regalando suggestioni di sicuro interesse. (Antonio Perruggino)

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