rock punk

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Patti Smith please credit Edward Mapplethorpe

14 Giugno – Eutropia Festival
Se a celebrare è una Sacerdotessa, gli anniversari hanno un senso.

Il festival di Eutropia, alla sua seconda edizione, è già una realtà importante nel panorama affollato dell’estate romana, e questo grazie ad un programma variegato e di qualità, che copre tutta la gamma dei generi musicali (dal rock all’elettronica, dal jazz alla musica etnica) e che tenta di proporre un giusto compendio delle migliori sonorità provenienti da tutto il mondo. Quest’anno si punta decisamente in alto: il 14 giugno, in una delle prime serate, a calcare il palco del Campo Boario, sarà la Sacerdotessa del rock in persona.

Al nome di Patti Smith è legata una delle più importanti rivoluzioni della storia della musica. Nel 1975, il rock era ad un punto di svolta: il fervore creativo che aveva attraversato tutti gli anni 60’ si stava lentamente spegnendo, ed i gruppi che avevano cavalcato quell’onda meravigliosa si aggiravano stanchi in pallide e tronfie caricature di se stessi. In risposta, i primi fermenti del punk cominciavano a germinare e, in questo scenario, l’avvento di Patti Smith fu davvero l’equivalente di una bomba all’idrogeno.

Questa strana ed androgina creatura incarnava in sé sia l’urgenza poetica surreale della beat generation e di Bob Dylan (del quale fu compagna), che la carica selvaggia e sciamanica di Jim Morrison ed Iggy Pop. A dare forma al tutto, ci pensò John Cale, vero esperto nel tradurre il flusso poetico in sonorità abrasive (si pensi al lavoro con i Velvet Underground e gli Stooges). Da questa unione nacque Horses, uno dei migliori esordi di sempre, che gettò lo scompiglio nel panorama musicale dell’epoca, con pezzi come Gloria, che prendeva un vecchio successo dei Them di Van Morrison per trasfigurarlo in una preghiera pagana all’insegna di chitarre taglienti, con la malinconia in levare di Redondo Beach, con lo struggente flusso di coscienza per voce e pianoforte di Birdland e con l’odissea elettrica del pezzo che dà il nome all’intero lavoro.

Sono passati 40 anni e, a riascoltarlo, Horses non è invecchiato nemmeno di un giorno: per celebrare questo anniversario, Patti Smith, accompagnata dal chitarrista/compagno di una vita Lenny Kaye, dallo storico batterista Jay Dee Dougherty e dal figlio Jackson Smith, riproporrà l’album dal vivo per intero. (Angelo D’Elia)

 

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