alternative rock

Paul Weller

Paul Weller

09 Luglio – Auditorium Parco della Musica
Luglio suona british: l’icona Paul Weller esibisce il recente Saturns Pattern

Appuntamento imperdibile, quello del prossimo 9 luglio presso l’Auditoriom Parco della Musica di Roma. La struttura polifunzionale, ideata dall’architetto Renzo Piano, teatro di numerosi eventi e manifestazioni di elevato spessore culturale, avrà come protagonista assoluto l’ecclettico chitarrista e cantante Paul Weller.

Icona musicale di fama internazionale, Paul Weller ha intrapreso la carriera solista agli inizi del 1989 dopo aver dato vita, nell’Inghilterra del ’77, in pieno furore punk, ai The Jam, band di carattere new wave, influenzata da Beatles, Who, Clash e Sex Pistols, che sposò il movimento subculturale diffuso in quegli anni, contrapposto al punk, il mod. Attivi fino all’82, i Jam scalarono le vette delle classifiche inglesi ottenendo numerosi ricomoscimenti anche nel resto d’Europa, grazie a singoli di grande popolarità come In the City.

Dopo lo scioglimento dei Jam, la cui eredità può essere rintraccianta nel nascente movimento brit pop dei ’90 e in band quali Blur, Oasis fino ad Arctic Monkeys, Weller è stato fondatore degli Style Council negli anni ’80. Nel nuovo progetto si è sentito un forte cambio di rotta verso sonorità dal carattere spiccatamente pop, unite a spirito black e soul con forti influenze disco. Con gli Style Concil, Weller ha conquistato le vette delle classifiche britanniche grazie a singoli come You’re the Best Thing.

Ma è nell età della maturità che in Weller sono confluite, come in un ‘evento conca’, tutte le esperienze aquisite negli anni. Oggi le sue opere sono territorio di sperimentazione, caratterizzate da un forte bordone pop, folk, e soul, arricchite da innesti di elettronica.

Il suo ultimo lavoro, Saturn’s Pattern, tra sonorità bluesy e acid rock, ricorda territori esplorati da Bowie, Peter Gabriel, persino Nine Inch Nails. Sembra che il carettere new wave, in Weller diventi predominante, le atmosfere si fanno più rarefatte e psichedeliche, senza rimanere vaghe. Un’opera che porta avanti e indietro nel tempo con stile e senza scossoni. (Antonio Perruggino)

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