PENSIERI TROPPO ALTI E SCOLLEGATI #1

Pensieri troppo alti e scollegati

PENSIERI TROPPO ALTI E SCOLLEGATI – Non esiste un limite preciso di quello che è dentro e fuori questa pagina. Leggendo, ascoltando musica e osservando l’industria dello spettacolo attraverso lenti diverse, possono prendere forma considerazioni personali, sensate o del tutto casuali. Capita a tutti, ma qui rimangono per iscritto.

Rubrica a cura di Silvia Protano

 

Innanzitutto chiedo scusa a Max Collini per la parafrasi delle sue parole (* Offlaga Disco Pax, Tono metallico standard). Quelli che riempiranno questo spazio saranno difficilmente pensieri troppo alti visto che avrò una buona parola per tutti, fenomeni pop e di nessun interesse artistico sul lungo termine compresi. Che si tratterà di pensieri scollegati invece è sicuro, ed è dimostrato dal fatto che non riuscendo a scegliere un tema degno di un’inaugurazione ne ho scelti addirittura 3:

 

1) La pagina Facebook dei Depeche Mode sarà gestita ogni giorno da un fan diverso per un anno – Basta che Dave Gahan agiti una mano – come peraltro fa benissimo nel videoclip di Where’s The Revolution, singolo che anticipa l’uscita di Spirit – ed ecco i fan rispondere con la devozione di sempre. Stavolta la richiesta è curiosa: per un anno un fan diverso ogni giorno potrà gestire i contenuti della pagina Facebook del gruppo di Basildon pubblicando aneddoti, memorabilia e link che siano in qualche modo legati alla band. Ovvio che ci sarà il controllo di un editor elastico come il Sergente Hartman, ma questa adorabile e insieme furbissima mossa (per cui è ancora possibile candidarsi qui) unisce la partecipazione dei fan a una campagna di comunicazione digitale potenzialmente efficacissima. Io terrei d’occhio la pagina, potrebbe essere molto divertente.

 

2) La mostra dedicata ai Pink Floyd dal Victoria & Albert Museum aprirà il 13 maggio – Con l’allestimento impeccabile di David Bowie Is il V&A (The world’s leading museum of art and design) aveva accumulato un credito punti tale da farli ritenere universalmente gli unici in grado di raccontare i Pink Floyd mentre i Pink Floyd – ma soprattutto le battaglie legali che li riguardano – sono ancora vivi e vegeti (non tutti, ma ci siamo capiti). Curiosità e attesa sono ovviamente alle stelle, anche perché se l’intersezione di musica e museo è stata felice nel caso di Bowie, Their Mortal Remains può essere la prova che stabilirà per quanto altro tempo vedremo comparire esibizioni di questo tipo. Per il momento la conferenza stampa non è riuscita a riunire Gilmour e Waters, ma chissà che il V&A non voglia tenere l’asso nascosto nella manica per calarlo al momento giusto.

 

3) Michael Bolton ha registrato uno speciale di San Valentino per Netflix – San Valentino può essere una festa odiosa e in ogni caso per quest’anno è andata. Non basta però a evitare la segnalazione di uno speciale sulla falsariga di quello natalizio con Bill Murray, ma affidato all’idolo indiscusso – e un po’ in declino – delle canzoni melense, Michael Bolton. Il trash ha bisogno di essere amato, quindi aggiungo che se il trailer non è sufficiente basta cercare su YouTube la puntata integrale. Netflix, perché non l’hai diffuso in Italia? Siamo il paese che per anni ha identificato l’amore coniugale in Felicità di Al Bano & Romina, ti pare che non possiamo apprezzare Michael Bolton e When A Man Loves A Woman?

 

No, mi dispiace, in questa specie di rassegna stampa niente esegesi della musica da camera e nemmeno segnalazioni di serate pseudo rock in locali dal cartellone musicale in ritardo di almeno trent’anni su quello che sarebbe stato brutto anche nel 1987. È il 2017 e dobbiamo rassegnarci, d’altronde il vero Lester Bangs avrebbe continuato a riferirsi inesorabilmente al presente nelle sue riflessioni musicali.

E un’ultima cosa: non ho parlato degli effetti a cascata di La La Land in tutto il settore dell’intrattenimento (non solo musicale), ma c’è un motivo: il 26 febbraio è la Notte degli Oscar e nel prossimo pezzo avremo tutto il tempo di parlare di quello che succederà.

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