CANTAUTORATO


Lucio Leoni (foto di Simone Cecchetti)


“Nonostante tutto stiamo giocando (?)”


di Ilaria Pantusa

RECENSIONE – Il compositore John Cage nel 1952 elaborò 4’33’’, un’opera per qualsiasi strumento che consisteva nel non suonare lo strumento, nata in seguito alla riflessione sul silenzio, che cambiò del tutto il suo modo di fare musica. Lucio Leoni intitola il brano d’apertura del suo nuovo lavoro Il fraintendimento di John Cage rifacendosi proprio alla concezione, mai compresa del tutto, che il musicista americano sviluppò nel corso della sua carriera.
Non è un caso che Dove sei pt.1  inizi con un riferimento al silenzio, che è concetto importante e interessante in Leoni, perché è il tramite fra parole e musica e perché è il ponte che collega Dove sei pt.1 al precedente Il lupo cattivo, disco uscito nel 2017 sempre per Lapidarie Incisioni, in cui tra i pezzi più incisivi figurava indubbiamente Le interiora di Filippo, dove il protagonista della lirica diceva che “ogni discorso, ogni filo di parole cucite una all’altra presuppone il silenzio come condizione” e che “il silenzio prende senso come preludio al suono”.

Ecco, qui, in Dove sei pt.1 siamo nel momento successivo, quando il silenzio acquista il senso della paura e anche della quotidianità e si trasforma nel rumore del Gran Premio di Formula 1 in sottofondo nei pomeriggi pigri della domenica. Dopo il silenzio c’è l’hic et nunc, il qui e ora, su cui si può riflettere solo se avviene l’epifania: “i bivi si trasformano in correnti quando si segue una sola strada”. È questo il tema del disco di Lucio Leoni, accennato in più riprese e analizzato nelle sue sfaccettature in ogni brano.
Un ‘qui e ora’ non dimentico del suo legame con la Storia, di cui le trasformazioni del presente sono figlie. Due esempi? Il Sorpasso, brano energico cantato insieme a Cuba Cabbal, in cui al progresso di quella generazione cresciuta nel moralismo e perbenismo ereditato dalla società italiana figlia del boom economico (sottile e probabile richiamo al grande film di Dino Risi, chissà?), si contrappone l’evoluzione di quella generazione che non esclude, non emargina, ma resiste, combatte e si fa distesa imponente (non più impotente); la lucidissima Atomizzazione, che fa un’analisi, di cui personalmente si sentiva il bisogno, a partire dai grandi shock del 2001, quando la morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova prima e l’attacco alle Torri Gemelle dopo hanno impresso un marchio di cupezza e di ‘atomizzazione’ ad un inizio secolo che invece sembrava votato ad una ripresa dell’azione collettiva globale. Ma non c’è solo questo, perché la riflessione si sposta sul presente delle nostre bacheche social, sul fatto che la vera sovversione, adesso, sarebbe quella di smetterla di “esporci come primati”, producendo “documenti solamente eccezionali”.

Lucio Leoni (foto di Simone Cecchetti)

Quello di Lucio Leoni appare come un gioco ben costruito al quale si gioca “nonostante tutto”, arricchito da citazioni di Battiato, Paolo Conte, Novalis e Rodari e da collaborazioni pregevoli come quella con Francesco Di Bella e Andrea Cosentino. A dare ulteriore valore a Dove sei pt.1, a cui nel corso del 2020 seguirà una seconda parte, partecipano arrangiamenti di altissimo livello che stimolano l’orecchio e la mente, sottolineando le parole, perfettamente inserite nel mezzo dei virtuosismi ritmici, ancora una volta affidati alle sapienti mani de Le Sigarette (Lorenzo Lemme e Daniele Borsato), ai fiati avvolgenti di Marco Colonna e Giorgio Distante e alle tastiere di Nicoletta Nardi, coi quali crea tessiture sonore che prendono a piene mani da jazz e trip hop.

Lucio Leoni ancora una volta sorprende e diverte, consola perché fa quelle domande che ogni volta speriamo di non essere i soli a farci, riporta il senso della storia in un cantautorato (e in un Paese) che troppo spesso lo dimentica, impone i rimossi e in definitiva fa del bene, anche se con fare un po’ sornione, senza ricorrere, stavolta, al romanesco: Dove sei pt.1 finge di non domandare nel titolo, per poi farlo per tutte le otto tracce che lo compongono. Da uno che ha provato a riconoscere Il lupo cattivo in sé non ci si aspettava altro.

 

Lucio Leoni – “Dove Sei pt. 1”
(Lapidarie Incisioni – Black Candy, 2020)

Ascolto obbligato: Mi dai dei soldi

 

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