HARDCORE PUNK / Oi!


Malerba

 

Un angolo di fiera periferia

di Marco Pacella

RECENSIONE – “Noi crediamo in Ciampino pagana!” è lo slogan che si imprime fin dal primo ascolto. E a proposito di paganesimo, secondo l’oracolo di Nostra Signora Treccani, si chiama “mitopoiesi” quell’attività tutta umana che ci spinge ad attribuire “a fatti reali o alla narrazione di essi un valore fantastico di riferimento culturale e sociale”.

E allora questa mitopoiesi la chiamiamo in causa, eccome. Lo facciamo, consapevoli e ironici, per l’EP d’esordio dei Malerba, band punk hardcore che – se non era chiaro nella citazione in calce – viene dritta dritta (straight?) da Ciampino. Ed è quest’ultima realtà della complicata periferia romana, affacciata sulla lunga spianata dell’aeroporto, a fare da musa fra i testi delle 5 tracce che compongono l’Ep (a cui si aggiunge una cover ripescata dagli ‘80, la sghemba pietra miliare Alcohol dei Gang Green).

I Malerba, capitanati dal ‘nostro’ Federico Ciampi – una delle penne di Lester – alla voce, con Roberto Collorafi, Giorgio “J” Ripani e Andrea “Straz” Strazzulla – rispettivamente chitarra, batteria e basso –  mettono in gioco tutti gli ingredienti del genere, dalle ritmiche frenetiche all’attitudine stradaiola, infarciti da quel linguaggio diretto e privo di orpelli che è inevitabilmente uno dei pregi più evidenti dell’hardcore, fino a ricostruire con Non per noi, seconda traccia-manifesto in scaletta, una sorta di vademecum, scandito punto per punto, su ciò che si non si addice alla band.
L’elenco delle cose da rifiutare, fra panini all’avocado, serata in centro, governo gialloverde e supremazia ariana, colloca i nostri nel pieno dell’attualità, sottolineando quell’alterità che – come si diceva – rende Ciampino parte dell’enorme e più generale periferia da contrapporre al vortice fighetto della vita in centro.

Con un evidente slancio ironico, necessario a non prendersi troppo sul serio, i Malerba si dimostrano con questo fulmineo esordio ben consapevoli del proprio messaggio, chiamando infine a collaborare per l’occasione anche Samuele Cima ai feedback e cori, TRISTO e Davide Consolo in Fallout. Quest’ultima, traccia conclusiva dell’album, vede la band fondere il proprio linguaggio con l’altrettanto diretta dinamica rap, per un pezzo che termina in stile quella costruzione mitica a cui si accennava in apertura.

Malerba – “Malerba”
(Autoprodotto, 2019)

 

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