PSYCH FOLK
Orange8
In rivolta, come le foglie
di Marco Pacella
RECENSIONE – Melodie suadenti e una spazialità ariosa in cui le note fluttuano prive di peso apparente: se c’è una qualità su tutte nello psych folk degli Orange8 è questa capacità di costruire mondi sonori e trascinare l’ascoltatore proprio lì nel mezzo, al centro del vortice. E per farlo, il duo romano composto da Valentina Criscimanni e Sergio Ferrari si serve di pochi e ben dosati elementi.
È quanto emerge prepotentemente in Leafolution, l’ultimo album della band. 10 tracce fatte di momenti e di piccoli passi: arpeggi leggeri (Lesno Brdo, Nothing Is Real), sussurri ed echi lontani (A Tick in the Time, Quite Sure) fanno da contraltare a brani più serrati e di maggiore impianto blues o cantautorale, in cui non manca un certo piglio ironico ad ammorbidire le atmosfere e far virare il tutto verso la danza. Esemplari in questo senso le belle Dirty Grate Blues e Jeopardize Me!, che con il loro cadenzato rock ’n’ roll, volutamente spogliato di orpelli, segnano uno dei momenti più leggeri e divertiti in scaletta.
Un percorso espressivo che strizza l’occhio – tanto sul piano musicale che narrativo – alla mobilità e al viaggio, in un incrocio di culture che non spaventa ma arricchisce. Il titolo stesso dell’album sottolinea l’attenzione green degli Orange8, con quella contrazione di ‘Leaf’ (foglia) e ‘revolution’ che rappresenta un invito chiaro a ripensare il nostro ruolo nel mondo, i nostri comportamenti. Lo stesso packaging dell’album prosegue in forma concreta la medesima idea, essendo realizzato interamente a mano, con copertine che presentano immagini di foglie, immerse nel colore e poi stampate, tutte diverse.
Dal viaggio reale e concreto in giro per l’Europa, dunque, gli Orange8 riportano a casa il loro bagaglio di esperienze, ritessendo i fili sparsi in un songwriting profondo e accattivante. E la musica, di tutto ciò, diventa fedele compagna.
Orange8 – “Leafolution”
(Autoprodotto, 2019)
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