BLUES ROCK


Travellin’ South


My Gypsy Road can’t take me home


di Federico Ciampi

RECENSIONE – Questo gusto per l’innovativo e il moderno ad ogni costo, sinceramente, non l’ho mai compreso. Saranno i tempi che ci spingono a vivere secondo l’assurdo mantra ‘nuovo è meglio’, ma la musica stessa ci insegna che non necessariamente è quella la strada da seguire.
Prendete il blues, per esempio. Un genere che è rimasto sempre uguale da un secolo a questa parte, aggiornandosi, ma prendendo le mosse da radici immutate nel passato remoto. Eppure è sempre là, e riesce, incredibilmente, a suonare come una folgorazione ogni volta nuova, raccogliendo adepti istante per istante.

Tra questi, sbuca fuori il power trio dei Travellin’ South (quando si dice nomen omen) di Franky Dorian (Voce/Chitarra), Martino ‘El Nacho’ Carletti (Basso) e Andrew ‘Spring’ De Carolis (Batteria). Cresciuti venerando Bonamassa con la stessa abnegazione degli accoliti dei culti lovecraftiani, suonano esattamente come ci si aspetterebbe dalle loro influenze. Tantissimo blues, tantissima polvere metallica; riassumendo, pertanto, il disco si attesta sulle coordinate stabilite dal vecchio Joe, dagli ZZ Top e, giusto per citare un gruppo particolarmente sottovalutato, dai Cinderella del mai troppo apprezzato Tom Kiefer.

Si tratta di un lavoro, manco a dirlo, stradaiolo, selvaggio e potente, come tradizione impone, la stessa tracciata dalla gypsy road, senza punto d’arrivo, dei già citati Cinderella, lungo la quale vanno e vengono autostoppisti di passaggio (qui nella forma degli ottimi ospiti speciali Valentina Viola, Luca Princiotta e Diego Reali). Nessuna sonorità particolarmente nuova, ma avrebbe davvero senso, in fondo, cercarne una, quando va tutto già bene così? La risposta è un ovvio “No”, e allora crogiolarsi sotto le strade assolate del Sud degli Stati Uniti è un piacere, come sempre. Composizioni ottime, una produzione pulita e precisa, ed un’esecuzione impeccabile, forgiata da mesi di live continui (che restano il metro di giudizio più importante, ancora di più per generi come questo), fanno il resto.

Chiudendo gli occhi giungono di scatto alla mente le parti salienti di tutto l’immaginario cinematografico che di solito accompagna questa musica, da Easy Rider a Dal tramonto all’alba. Impossibile trovare un punto debole. Anzi, uno sì: inserendo il cd nello stereo non ci sono loro a suonare dal vivo. Ma a quello, dopotutto, si può sempre rimediare.

Travellin’ South – “Travellin’ South”
(Filibusta Records, 2019)

Ascolto obbligato: Flames Boogie

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