WOODY GARDEN #4

WOODY GARDEN – Rubrica d’Arte e Fumetti a cura di Marco Pacella

 

Gli antieroi rockettari di 4 vecchi di merda, nel fumetto di Taddei e Angelini

RUBRICA – Dal bar di provincia alle vuote e arcane geometrie dello spazio, per giungere oggi a svernare in un (apparentemente) asettico ospizio, collocato in un futuro vicinissimo, realistico nella sua distopia.
Marco Taddei e Simone Angelini sono per certi versi dei cantori della devianza a fumetti: personaggi controversi, ambientazioni oscure, psicodrammi e maledizioni arcane – schiacciati con forza in una scala di valori che va dall’ironico all’asettico – sono nei fumetti del duo abruzzese elementi indispensabili e motore primo della loro abilità narrativa.

Non fa eccezione 4 vecchi di merda, il lungo graphic novel pubblicato da Coconino Press. Il tema qui è evidentemente musicale: Colt, protagonista della storia, è un anziano punk dalla vita randagia (e un unico nipote sfigato), reduce inacidito di una stagione che gli avrebbe dovuto presentare il conto molto prima, piuttosto che costringerlo a varcare i cancelli di un ospizio. Ma tant’è. Non aveva torto Neil Young a dire che è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente, e forse è proprio questa consapevolezza che fa di Colt uno stronzo di qualità, mai rassegnato a levarsi finalmente di mezzo. Quello spirito punk infatti riaffiora spesso, un “Voglio suonà” che è la costante richiesta di fronte agli ostacoli che via via si frappongono sul cammino. Nasce così, nel nuovo orizzonte dell’ospizio, la volontà di riprendere in mano la chitarra e rifondare una vecchia band fra i rugosi anziani del centro, e stavolta non potrà che chiamarsi i ‘Quattro vecchi di merda’, appunto.

Narrazione sincopata, quella scritta da Taddei, fatta di salti nel tempo e nello spazio, verbosa o silenziosa a seconda delle necessità, ma sempre tratteggiata con lo sguardo complice di un burattinaio con le mani impegnate a muovere le marionette del suo teatrino folle. Per l’occasione anche i disegni di Angelini si spogliano del colore (che aveva fatto il suo exploit nel libro precedente, Malloy. Gabelliere spaziale) per tornare al segno secco e privo di orpelli di Anubi, esordio fulminante della coppia di autori.

Violento, storto e spietato, 4 vecchi di merda è un fumetto punk fino al midollo. Non dà soluzioni perché non ne cerca, sputa in faccia il suo veleno facendo del vecchio rockettaro raggrinzito un antieroe necessario per i tempi moderni. Il proverbiale No Future dei Pistols riprende forma con Colt in un disagiato presente.

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