ELECTRO SOUL / REGGAE

Selah Sue

Selah Sue

23 ottobre – Orion
La piccola fiamminga e il grande senso del ritmo

Selah Sue arriva sul palco dell’Orion (Ciampino) a qualche mese dall’uscita del secondo album, Reason, più maturo già nel titolo e definito dalla stessa autrice come ricco di maggiori influenze pop e elettroniche rispetto all’esordio.

Nonostante il carattere riflessivo e l’assenza di protagonismo da popstar, la piccola ma energica fiamminga è riuscita a farsi spazio nel panorama musicale internazionale a partire dal 2011, grazie all’album omonimo ma soprattutto al successo di Raggamuffin, che ha mostrato subito il percorso scelto: la fusione di molteplici generi musicali al servizio dello stile e del racconto personale.

L’età e il raggiungimento del successo, oltre a qualche anno di studi in psicologia, hanno certamente modificato le sue riflessioni – e di conseguenza i suoi testi -, ma non la ricchezza delle sue ispirazioni sonore, rielaborate anche nell’ultimo caso in modo quanto mai originale.

Sanne Putseys è nata alla fine degli anni ’80 in un paesino belga, cioè il più lontano possibile – dal punto di vista fisico ma anche ideale – dalle terre del reggae e del soul. Un orecchio musicale naturale, l’ascendente di una figura come Lauryn Hill negli anni ’90 e poi l’avvento di MySpace nei primi anni zero, hanno compiuto il miracolo: Seanne, nel diventare Selah Sue, si è fatta la bionda nordica che snocciola scioglilingua funk con grande naturalezza.

Non è solo per la tecnica o la capacità autoriale, però, che Selah regge così bene il palco: prima di tutto canta non per virtuosismo ma con lo scopo di raccontare spaccati dei suoi pensieri, e quando lo fa intende esattamente ogni parola che pronuncia. In alcuni passaggi la voce si sporca in funzione della narrazione, come deve accadere in ogni soul session che si rispetti, e se è vero che si tratta di un’artista tanto fredda nei lineamenti e nei colori, bisogna allontanarsi dallo stereotipo e ascoltarla essere altrettanto calda nella musicalità dei suoni e delle parole.

E se ancora non basta, è necessario anche ricordare che ad Antwerp Prince ha voluto dividere il palco con lei. E Prince non sbaglia mai. (Silvia Protano)

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