alternative rock

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Shellac (Steve Albini è il primo da sin)

25 Maggio – Black Out 
ULTIMORA: cambio di location. Steve Albini, il guru del rock alternativo, torna a Roma dopo 6 anni.

A causa delle numerose richieste, il concerto degli Shellac avrà una differente location da quella prevista inizialmente, non più all’Init ma al Black Out.
Seguite l’evento per le modalità di ritiro prenotazioni e ingresso in sala.
Chi è già in possesso di prevendite i-ticket deve recarsi direttamente al concerto dalle 21.00 (apertura porte).
https://www.facebook.com/events/703047699810051/

Dire Steve Albini, è sicuramente sinonimo di garanzia. Il cultore di musica indipendente intesa come reale alternativa alle proposte mainstream dell’industria musicale, capirà.

Il prossimo 25 maggio, da Chicago, Albini arriverà a Roma con i suoi Shellac per un concerto all’INIT. Oggi, il cantante-chitarrista, produttore musicale, recording engineer, propone con i suoi Shellac un genere musicale che si articola tra harcore, punk, noise, caretterizzato da suoni metallici, aspri, squillanti e granulosi, di elevata durezza. Un genere musicale che, per la sua destrutturazione, può essere associato al math rock e ad un industrial germinale. È al suo terzo progetto musicale, prima con Big Black, newave-core dai connotati sintetici, una sorta di techno, prima della techno e, successivamente, Rapemen, post-core disumano, sfrenato e nichilista.

Albini è considerato il ‘guru’ della musica hardcore che dagli anni ‘80 ad oggi si è sempre mossa in autogestione, fottendosene altamente delle dinamiche del mercato, proponendo musica come reale forma d’arte e più autentica espressione generazionale. Incidenti, caos, originalità, personalità ed entusiasmo, le qualità che a detta dello stesso Albini sono necessarie per ralizzare un buon disco che rifletta la reale percezione che la band ha di sé: questo è quanto si legge nella lettera di risposta che Albini scrisse a Kurt Cobain, che lo aveva contattato per affidargli le registrazioni di In Utero. Estetica punk, quindi, al servizio del bene superiore, l’autenticità, intesa come reale espressione artistica senza fronzoli.

Albini, deve la sua fama ai lavori realizzati come recording engineer, a dischi che fanno la differenza ancora oggi, a distanza di tempo, come quelli realizzati per Jesus Lizard, Sonic Youth, Motorpsycho, PJ Harvey, Nirvana, Fugazi, Slint; sua la mano anche dietro i Pixies della nota Where is my mind?. Si stima la sua apparizione in oltre 1000 dischi come tecnico del suono, non in ultima la sua collaborazione con i Foo Figthers per la hit di Sonic Highways, Something for Nothing. Un evento per veri appassionati, da non perdere. (Antonio Perruggino)

 

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