JAZZ

Stefano Bollani

Stefano Bollani

19 Luglio – Auditorium Parco della Musica
Sheik Yer Zappa. Quando Frank Zappa veglia su di noi

Dopo un lungo tour in giro per il mondo, Stefano Bollani torna in Italia con il progetto Sheik Yer Zappa per approdare il prossimo 19 luglio all’Auditorium Parco della Musica. Ad accompagnarlo sul palco Jason Adasiewicz al vibrafono, Jim Black alla batteria e Paul Santner al contrabbasso.

Da un lato Bollani, talentuoso e istrionico, narratore e musicista ispirato, tutte qualità che possono descrivere il suo lavoro dimostrandone la capacità di non limitarsi soltanto a eseguire diligentemente il proprio compito al pianoforte. Dall’altro l’enorme Frank Zappa. E qui gli aggettivi si sprecano, a tentare di imbrigliare in poche battute una delle personalità più complesse, schizofreniche e geniali che la ricerca musicale abbia annoverato nel ‘900.

Di alcuni anni fa l’idea di Bollani di riprendere in mano il repertorio del musicista italoamericano, selezionarne alcuni brani pescati dalla sua vasta discografia e rivisitarli, lasciandosene ispirare per poi approdare altrove, dilatando, citando, inserendo brani personali inediti. È nato così il progetto Sheik Yer Zappa, un tour del 2011 poi fissato in un album omonimo lo scorso anno.

Un titolo che riprende quello Sheik Yerbouti con cui già Zappa nel 1979 faceva il verso a uno dei brani di successo del decennio, la nota (Shake, Shake, Shake) Shake Your Booty di KC and the Sunshine Band. In quell’album Zappa condensava non solo le sue enormi doti compositive, ma anche quella straordinaria vena satirica con cui si addentrava nei territori musicali più di successo di quegli, per rivoltarli come un calzino, compiendo una complessa ricostruzione meta-musicale.

Con Sheik Yer Zappa l’operazione se possibile raddoppia, si eleva a potenza. È lo stesso Bollani ad ammetterlo nel presentare il progetto: “Ecco, tocca a Zappa finire in un tritacarne, dunque vedersi trattato come un ‘classico’, ma non un classico scomodo, un monumento da prendere a spallate, bensì una fonte di ispirazione da cui sgorgano gemme e soprattutto idee. La sua musica e il suo spirito sono più che vivi, sono necessari”. (Marco Pacella)

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