Garage Punk

The Sick Rose

The Sick Rose

06 Maggio – 30 Formiche
Faces, 1986 – 30° Anniversary Tour

Inserite questo disco nel vostro lettore, alzate il volume a livelli opportunamente alti (dipende dal livello di tolleranza del vostro vicinato…) e, con quelle cascate di chitarre fuzz e organo farfisa a go-go vi sembrerà di essere catapultati nella prima metà degli anni ‘60, quando i suoni erano ancora innocenti e c’era ancora tanto, tanto da scoprire.

Ebbene, ragazzi, non siamo in California e non siamo nei ‘60: per inquadrare questo gruppo dovete spostare il vostro ‘flusso canalizzatore’ di una ventina d’anni in avanti per ritornare qui, in Italia, a Sant’Antonio di Susa in provincia di Torino, per la precisione, è qui che inizia l’avventura di questi volenterosi ragazzi. Siamo nella metà di quei maledettissimi anni ‘80 […], una ‘nuova onda’ di musicisti si stava facendo avanti, ma le sonorità si facevano sempre più pesanti e sintetiche, si stava perdendo, insomma, lo spirito del Rock n’ Roll!!!

E cosa si fa quando, guardando in avanti, s’intravedono soltanto nebbia e depressione? Semplice, si guarda indietro! È pressappoco così che nasce il garage-punk, corrente di cui i Sick Rose sono considerati membri di spicco non solo a livello nazionale. Un’operazione filologica che prende spunto dai capisaldi del garage beat (13th Floor, Elevator, Seeds, Count Five) e soprattutto da quella bibbia della psichedelia che è Nuggets, sporcandoli però con quel Detroit Sound alla Stooges che rende il tutto più malato e decadente.

Per intenderci, basta ascoltare la traccia d’apertura Searching For: un riff di chitarra fuzz che squarcia l’aria immediatamente doppiato dall’organo e dalla voce del grande Luca Re, che sembra un Van Morrison in versione Them che s’è preso una cotta per Iggy Pop. Con Night Comes Falling Down siamo, invece, dalle parti delle ballate psichedeliche dei Byrds: chitarra squisitamente jingle jangle e l’organo che ricama dolci armonie sognanti in pieno stile Manzarek. Get Along Girl è un omaggio a quell’inno del garage che è You’re Gonna Miss Me dei 13th Floor.

[…] Tra questi solchi troverete tutto l’armamentario che ha reso grande questo genere di musica, ma rielaborato in maniera assolutamente fresca e personale. Quindi, ragazzi miei, se siete in vena di una nottata di bagordi, questo disco potrebbe essere la colonna sonora più adatta! (Angelo D’Elia – Copyright Il Sottosuono n.2 / Ottobre 2011)

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