SKA

Skatalites

The Skatalites

28 luglio – Eutropia Festival
Ancora insieme, con fierezza, i pionieri dello ska

Nominare oggi gli Skatalites significa fare riferimento a una delle realtà più longeve e influenti nel panorama della black music internazionale. La band ha mosso i primi passi in Giamaica nella prima metà degli anni ’60 e in una manciata di anni è riuscita a convogliare, in sole tre lettere cariche di senso, un genere preso a modello da innumerevoli altre realtà musicali, vicine o lontane: lo ska.

Come tutte le vicende che affondano le radici in un momento più o meno lontano nel tempo, in situazioni dinamiche e non lineari, la storia spesso si mescola e si confonde con gli aneddoti e le opinioni, dando spazio alle ipotesi. Ma tant’è, anche ciò che avviene intorno agli Skatalites nei primissimi anni di vita non fa eccezione. Quel che è certo è che in quei decisivi Sixties la band è spesso in giro in lungo e in largo per l’isola caraibica a far conoscere un repertorio tutto sommato nuovo, un ritmo fortemente cadenzato e in levare con i fiati sempre in primo piano, declinazione ‘sporca’ di r&b, soul e jazz provenienti dagli States.

Nelle session in studio i musicisti si mischiano, spesso non accreditati, ai membri fondatori. Spiccano comunque i nomi di Tommy McCook, Roland Alphonso, Don Drummond, Dizzy Moore, Jackie Mittoo, Lester Sterling e Doreen Shaffer (gli ultimi due ancora nella band dopo la scomparsa di molti dei musicisti originali avvenuta per gran parte a cavallo fra la fine del ‘900 e i primi anni Duemila).

Molti i cambi di formazione, ma ciò che più conta, al di là dell’apporto dei singoli membri, è che il sound degli Skatalites sia rimasto intatto con fierezza al passare delle generazioni e delle mode, quello stesso sound che ha impregnato le ricerche affini ma molto diverse per cultura, storia e provenienza geografica di band che rispondono al nome di The Clash o The Police, per fare solo due nomi di spessore fra chi si è esplicitamente fatto attraversare dalle good vibrations innescate dalla band giamaicana. (Marco Pacella)

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