Alternative Rock / Dub

Tre Allegri Ragazzi Morti

Tre Allegri Ragazzi Morti

09 Aprile – Atlantico Live
Primitivi, fantasmi e ora anche inumani. I Tre Ragazzi, morti ma sempre più allegri

Sul loro sito ufficiale, alla sezione “concerti”, è ben evidenziato il numero enorme di live che i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno accumulato nel corso di circa 20 anni di carriera: numero che sta aumentando nuovamente dal 12 Marzo scorso, esattamente il giorno dopo l’uscita del loro nuovo album, e che continuerà ad aumentare anche grazie alla data romana del 9 Aprile all’Atlantico Live.

I Tre Allegri Ragazzi di Pordenone, con il loro ottavo disco in studio, dal titolo Inumani, intriso della carica emotiva alla quale ci hanno da sempre abituato, hanno appena dimostrato quanto siano più vivi che mai, soprattutto quanto a capacità creativa e immaginifica.

Eppure in questo lavoro c’è qualcosa di più: è come se fosse la tappa conclusiva di un percorso iniziato con Primitivi del Futuro del 2010 e con il successivo Nel Giardino dei Fantasmi del 2012; Inumani suona così come una summa di tutte le esperienze e gli incontri che Davide Toffolo e soci hanno fatto nel corso di questi anni. Incontri nati a volte per puro caso, altre volte cercati ma in questo disco effettivamente concretizzati ed espressi con collaborazioni dal grande peso commerciale: si va da Jovanotti a Vasco Brondi, da Maria Antonietta a Pietro Aloisi de Il Pan del Diavolo, artisti che mettono la propria firma su molti dei brani che compongono l’album.

Presenza costante è, inoltre, quella di Adriano Viterbini che, senza mai eccedere, impreziosisce i brani con il suo tocco rock e blues. Ancor più interessante, inoltre, è l’idea di farsi accompagnare nei nuovi concerti, non soltanto dal fidato Andrea Maglia ma proprio dal virtuoso chitarrista romano, che diventa così il Quinto Allegro Ragazzo Morto (una sorta di premonizione che Toffolo fece nel 1990 pubblicando la serie di fumetti intitolata, appunto, Cinque Allegri Ragazzi Morti).

La serata di sabato 9 si annuncia come una festa dove saranno mescolati non solo i suoni ma anche gli stati emotivi più profondi: il tutto all’insegna della grande partecipazione e di un forte senso di aggregazione e condivisione, sul palco come sotto di esso, dove ormai è consuetudine, per molti, indossare le maschere più famose del panorama indipendente italiano. (F.DiG.)

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