Hard Rock

Uriah Heep

Uriah Heeps

19 Marzo – Orion
Fra l’hype e l’Heep, svegliatevi: è meglio l’Heep

Se fosse stato per il sottoscritto il concerto degli Uriah Heep previsto per sabato all’Orion Club di Ciampino sarebbe stato senza alcuna esitazione il ‘concerto del mese’, ma questa è la democrazia e far parte di una redazione è un ottimo esercizio di convivenza civile, quindi ben venga aver eletto e con merito lo strepitoso Jon Spencer , per fortuna, però, è anche lecito esprimere con amorevole disaccordo le proprie opinioni.

Il fatto e la sostanza è che non si tratta di questioni personali, non si tratta di preferenze e tendenze, per essere chiari, non si tratta di affezione verso le forme ‘classiche’ della musica rock: si tratta di ragionamenti; e semplici.

In un calderone mensile ricco di eventi e promesse, in cui abbondano ritorni-riunioni-celebrazioni-lifting-commemorazioni-imitazioni-persino di sé, il gruppo di ragazzetti in questione non è un pacchetto da scartare ad hoc ma una banda straviva che, da circa 20 anni, sforna dischi con lo stesso entusiasmo e la stessa resa qualitativa dei primi celebri e storici anni di carriera (da Sea Of Light del 1995 non hanno praticamente sbagliato un colpo assestando nell’era moderna il tipico suono Heep, incontestabilmente unico). Oggi sono di nuovo in Italia per l’uscita dell’ennesimo album dal vivo, Live At Koko, ma l’ultimo di studio è recente, Outsider (2014), ed è meglio celebrarsi così che con un tour che rifà quel disco o quel periodo, come cartoline giunte a destinazione troppo tardi.

A favorire la vitalità degli Uriah Heep è stata sicuramente una coesione ritrovata e una stabilità nella formazione come in pochi altri momenti nella loro ultraquarantennale carriera, ricamata sul leader massimo Mick Box e la pregevole voce di Bernie Shaw: nel loro caso si va ben oltre la dignitosa sopravvivenza (Deep Purple, un esempio su tutti, per citare un mondo affine al loro, ma la lista è lunghissima) e alcuni abbandoni importanti anche degli ultimi anni, come Lee Kerslake e il compianto Trevor Bolder.

Va bene, questa volta stiamo andando ben oltre la lunghezza consentita, ma abbiamo avuto il beneplacito del direttore, stupido non indulgere.

Fra le tante lezioni a pagamento sul rock, il consiglio è quello di tappare il buco della superficialità e inserire placidamente il mignolo delle ‘dissonanza’ dove immaginate, per seguire chi per dare lezioni ha ancora la forza oltre che l’autorità, perchè la musica dovrebbe essere totalizzante non esclusiva. E rassegnatevi ragazzi illuminati, il tempo è un accumulo di successioni, non esiste dopo senza un pria.

Consigliatissimo il trittico Sea of LightSonic OrigamiWake The Sleeper, ma guardate che se non conoscete a memoria almeno i primi 4 album del gruppo fate pena anche a chi ha fatto dei Sonic Youth la propria ragione di vita. Mo ci siamo spiegati? (SEO)

Visione consigliata:

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