folk / world music

xavier-rudd

Xavier Rudd & The United Nations

7 luglio – Villa Ada
Xavier Incontra il Mondo e lo porta a Roma

Un artista come Xavier Rudd si inserisce perfettamente nel discorso portato avanti da anni da un festival come Roma Incontra il Mondo. Il suo viaggio inizia nella lontana Australia, terra in cui meravigliosi paesaggi oceanici (Rudd è anche un affermato surfista) si alternano a sconfinati scenari desertici, dove ancora riecheggia l’eco della cultura aborigena. Possiamo facilmente captare queste influenze nella sua musica, un melting pot che si muove agevolmente tra il folk-blues più intimista e sonorità caraibiche, con incursioni nel tribalismo che richiamano direttamente agli aborigeni e agli indiani d’America, il tutto coronato da un timbro vocale assolutamente inconfondibile.

Per rendersi conto della grandezza di Xavier Rudd è sufficiente guardare sul web i filmati delle sue esibizioni, dove il concetto di one man band viene portato all’estremo. Xavier si esibisce in genere da solo, attorniato da un tale numero di strumenti che risulta difficile scorgere la sua figura: tra percussioni di ogni tipo, chitarre dobro e dodici corde, lap steel (rigorosamente Weissenborn), armoniche, organetti ed interi set di didgeridoo fissati su apposite postazioni davanti alla sua bocca, il tutto per dare forma alla sua concezione globale della musica, attitudine che gli ha fatto guadagnare la stima e l’amicizia di quel Ben Harper, senz’altro sua fonte d’ispirazione primaria.

Giunto al suo ottavo album in studio (Nana, 2015), la sua idea di musica globale giunge a definitivo compimento. Questa volta si fa accompagnare, anche per il 7 luglio a Villa Ada, da The United Nations, formazione allargatissima (ben 10 elementi) e multietnica, che riunisce Australia, Sud Africa, Samoa, Germania, Irlanda e Papua Nuova Guinea sotto il tetto di una world music influenzata per lo più dal reggae, ma in cui non è difficile sentire le influenze delle varie nazioni chiamate in causa, se si ascolta con attenzione.

In molti hanno storto il naso per questa sua svolta ‘comunitaria’, ma a Xavier questo non importa, ed è un vero piacere ascoltarlo giocare a fare il Marley in pezzi come Flag, dove la sua meravigliosa voce trova un perfetto contrappunto con le coriste Alicia Mellor e Georgia Carowa. (Angelo D’Elia)

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