Alternative Rock / Progressive
Calibro 35
23 Marzo – Angelo Mai
“Un po’ come un vinile che suona dal vivo”
Lo scorso novembre è uscito S.P.A.C.E., l’ultimo album dei Calibro 35. Sono tornati a calcare i palchi italiani ed europei per supportarlo, ma tra Madrid, Londra e Parigi c’è l’appuntamento romano del prossimo 23 marzo all’Angelo Mai, che si preannuncia come una delle date più attese fra le tante programmate.
I Calibro 35 sono noti – e giustamente osannati – per aver scelto un particolare campo musicale (le colonne sonore dei film italiani anni ’60 e ’70, soprattutto noir e poliziotteschi, nel caso in cui non li abbiate mai sentiti) e averlo perseguito con coerenza, dedizione e un’immagine perfettamente cucita addosso. Recentemente però hanno preferito modificare il proprio punto di vista: non più i delitti e la malavita, ma le esplorazioni spaziali e fantascientifiche degli anni Sessanta che per anni hanno nutrito un ricco immaginario artistico. Da qui S.P.A.C.E., ambientato nel 1966 e vissuto dal gruppo come l’occasione per mescolare ai loro suoni sfumature ancora più funk e psichedeliche.
Quello dei Calibro 35 è di fatto un progressive magistrale ricco di influenze molto specifiche, il che li rende capaci di rinnovarsi ogni volta pur rimanendo fedeli all’immaginario che ormai gli appartiene. E per quanto il disco sia stato registrato – benissimo – in maniera analogica (ai Toe Rag Studios di Londra, per la precisione), è dal vivo che Gabrielli, Martellotta, Rondanini e Cavina svelano davvero tutto il loro valore di musicisti ispirati e impeccabili.
Piacere sia ai rapper americani come Jay Z e Dr. Dre che li hanno campionati, sia ai dirigenti di Mamma Rai che hanno affidato loro le sigle di alcuni programmi radiotelevisivi non è da tutti, e dimostra le potenzialità dei suoni e delle visioni dei Calibro 35. La forbice di gusto tra Compton e Viale Mazzini è piuttosto ampia, dunque è facile trovarvi posto all’interno. Cosa significa? Che questo concerto vi piacerà. (Silvia Protano)
Visione consigliata:
