Recensione
Camilla Noci
Un disco di qualità nel quale traspare l’irresistibile passione per la musica brasiliana
Ascolta il disco Sette giorni su sette
(Autoprodotto, 2016)
RECENSIONE – Un esordio discografico che travolge con la sua gioiosità, fa sognare spiagge tropicali e fa immaginare distese di prati scintillanti, con un sound brioso dalle sfumature carioca alternato ad appassionanti ballate romantiche. Questo è Sette giorni su sette della cantautrice romana Camilla Noci, una voce ben nota agli amanti della buona musica sui palchi della scena musicale romana (opera presentata ufficialmente solo di recente – n.d.r.).
Un disco autoprodotto di altissima qualità, nel quale traspare l’irresistibile passione per la musica brasiliana, la grande capacità comunicativa e compositiva nonché la significativa collaborazione con alcuni tra i migliori musicisti della scena nazionale che la circondano e l’accompagnano con strumenti brasiliani, ottoni, piani elettrici e percussioni caraibiche.
Sette giorni su sette è una sorta di concept album, un viaggio in musica che ha avvio con la title track, tra i colori dell’arcobaleno e le spiagge in festa con divertenti e movimentate melodie samba. Irresistibile è il soul intriso di sonorità anni ’60/’70 richiamato al momento di descrivere una serata che sarebbe potuta andar meglio, con la ciliegina sulla torta delle energiche e potenti note in solo e in background del piano elettrico.
La caldissima voce jazzata di Camilla ci porta magicamente a Bahia mentre siamo intrappolati nella calura estiva delle interminabili file in direzione del mare romano di Torvajanica. Il testo è frivolo e divertenti sono i ritmi caraibici che alleggeriscono l’attesa verso il tanto anelato mare.
Camilla racconta che è abituata ad andare sempre un po’ controcorrente, trasmettendo la gioia e la passione tramite la propria musica, una perfetta fusione tra bossa nova, swing e jazz, uno spirito contraddittorio ma sempre condito dalla solarità e dall’apertura che la contraddistingue. Con alcune ballate romantiche ci ricorda dello stretto rapporto tra vita e morte tipico del fatalismo brasiliano che, insieme alle allegre melodie ed agli sfrenati ritmi carnascialeschi, pervade l’album.
Un esordio che è un ottimo esempio di fusione di elementi pop, jazz, latin e afro e che vede nei testi un vero condensato di messaggi propositivi e di speranza che incorniciano l’intera opera. Camilla, non fermarti qui! (Giovanni Maria Scimemi)