Progressive Rock

Claudio Simonetti’s Goblin

18 Febbraio – Teatro Quirinetta
Il Verbo di Goblin ritorna a casa

Dopo oltre un anno e mezzo durante il quale hanno portato la propria musica ben oltre i confini italiani, il 18 Febbraio i Claudio Simonetti’s Goblin saliranno sul palco del Teatro Quirinetta dove, davanti ad un’ampia folla di appassionati del genere e di cultori del cinema horror all’italiana, proporranno il meglio del proprio repertorio.

La storia della formazione originale la sappiamo bene, così come le varie vicende che l’hanno vista mutare nel corso degli anni, tra cambi, fuoriuscite, rientri e scissioni vere e proprie. Sappiamo bene anche quanto sia stata forte l’influenza della band che ha generato una quantità infinita di cloni intorno a sé, formati spesso da alcuni membri originali ma con line-up diverse (Daemonia, BacktotheGoblin, Goblin Rebirth e New Goblin). Già da quando, ispirati dai suoni che provenivano dall’altra parte della Manica, grazie a band come Genesis, King Crimson, Yes, Gentle Giant ed Emerson, Lake & Palmer, diedero alla luce un capolavoro come Profondo Rosso, colonna sonora del celebre film di Dario Argento.

Era il 1975 e dopo quarant’anni Simonetti, insieme a due ex New Goblin (Titta Tani e Bruno Previtali) e al bassista dei Daemonia (Federico Amorosi), ha iniziato a portare in giro uno spettacolo durante il quale i musicisti suonavano dal vivo la colonna sonora mentre il film andava dietro le loro spalle. E’ stato un successo ovunque, sia in Italia che all’estero, dove ha ottenuto sold out in due serate a Londra oltre ai numeri altissimi registrati in Australia e negli Stati Uniti.

Ora, dopo tutto questo tempo impegnato a portare in giro il suo live soundtrack, Claudio Simonetti ci propone un concerto incentrato sul meglio delle proprie composizioni, andando a ripescare anche alcune pietre miliari del rock progressivo come Roller ed Il Fantastico Viaggio del Bagarozzo Mark.
Senza voler in alcun modo negare o contestare le altre formazioni attualmente attive che ruotano intorno all’universo della formazione originale, il risultato e la potenza espressiva dei Claudio Simonetti’s Goblin è una cosa decisamente insuperabile e degna di essere vissuta in pieno. (F.DiG.)

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