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Claudio Simonetti's Goblin

Claudio Simonetti’s Goblin

9 luglio – Eutropia 2015
Al passo della pellicola, l’apice creativo dei Goblin: Suspiria

C’era una volta un regista di nome Dario Argento, geniale e perverso creatore di mondi, in cui le più ancestrali paure dell’inconscio si agitavano in scenari che conciliavano espressionismo e barocco, gotico e pop art. Per garantire una totale immersione dello spettatore in quei viaggi spaventosi, Argento aveva bisogno di un commento sonoro che s’insinuasse nella mente, che creasse angoscia ma che allo stesso tempo facesse rimanere incollati allo schermo.

Era il 1975, l’età d’oro del progressive italiano, e fu per un caso fortuito che Dario Argento, tramite Carlo Bixio (direttore della Cinebox, famosa casa di produzione), venne in contatto con un complesso di giovani talenti chiamato Oliver. Deus ex machina del gruppo era Claudio Simonetti, giovane tastierista che, sulla scia di Keith Emerson, amava tanto le sonorità sinfoniche, quanto i nuovi sintetizzatori.

Gli Oliver avevano avuto già il loro piccolo momento di gloria riuscendo a registrare un album in quel di Londra, con la produzione di Eddie Offord, che aveva già lavorato con giganti come Yes e Gentle Giant. Argento, affascinato dalla loro mistura di classicismo e tecnologia, decise di ingaggiarli per la colonna sonora di Profondo Rosso e loro, per rimarcare il tono macabro dell’operazione, cambiarono il nome in Goblin.

La pellicola fu un successo mondiale, ma il vertice artistico di questo neonato connubio lo si raggiunse due anni dopo. Con Suspiria la ricerca estetica di Dario Argento giunse alle estreme conseguenze: omicidi coreografati come solenni danze macabre, architetture espressioniste immerse in colori pastello da technicolor. Un delirio visivo supportato dalle partiture dei Goblin mai più così avanguardistici.

Musica da camera, richiami rinascimentali squarciati da cupissimi sintetizzatori, affondi rock e dilatazioni quasi ambient (il celebre tema portante è palesemente ispirato a Tubular Bells di Mike Oldfield), fanno della colonna sonora di Suspiria un ascolto obbligato, un’esperienza straniante che vive di vita propria anche al di fuori delle immagini e che avrebbe inconsapevolmente influenzato tutta la scena dark e goth a venire.

Il 9 luglio, nella cornice del Campo Boario, Claudio Simonetti ed i suoi nuovi Goblin riproporranno dal vivo Suspiria, accompagnati dalle immagini della pellicola. (Angelo D’Elia)

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