COUNTRY
So troppo vecchio pe’ ste stronzate!
Dopo ben quattro anni in assenza di pubblicazioni (ma attenzione, non di assenza dai palchi), ritorna a far parlare di sé Daniele Marini, con un singolo che testimonia che il nostro è ancora in forma smagliante e pronto a stupirci (se il buongiorno si vede dal mattino), con un altro splendido album di cui questo singolo è una ghiotta anticipazione.
Ci aveva folgorato il precedente Questa non è Nashville, una gemma di puro country, suonato ed interpretato con il piglio di chi la materia la conosce e la ama, la sincerità ed il cuore di chi è ben consapevole di dover sfruttare quel sound e quell’attitudine per raccontare con urgenza la propria realtà: siamo pur sempre a Roma, non in Tennessee!
Dinosauro non si discosta assolutamente da questo spirito – il nuovo singolo, che potete trovare su tutte le piattaforme (e anche qui sotto) e che anticipa l’uscita del nuovo long playing Countryautore.
Questa volta Marini, con la sua penna come sempre schietta e senza fronzoli, prende di mira in maniera ironica ma non paternalista il mondo dell’Internet, degli influencer che guadagnano con un video quanto un operaio guadagna in un mese, della musica di plastica confezionata da ragazzini viziati e perennemente insoddisfatti. Discorso che potrebbe essere tacciato di qualunquismo, o peggio ancora di boomerismo (inorridisco solo a scriverlo), ma Marini dichiara la sua posizione già dal titolo: è lui il dinosauro, e ha l’esperienza, l’età e soprattutto l’onestà di gridare a pieni polmoni “so troppo vecchio pe’ ste stronzate!”.
Andando invece più nello specifico, si nota un’atmosfera sonora abbastanza diversa rispetto al passato. Nel pezzo in questione, siamo dalle parti di un energico country western, ma senza quella patina vagamente vintage che caratterizzava il lavoro precedente. I suoni sono in generale più ruvidi e moderni, merito anche del missaggio di Alessandro Meozzi e del suo Studio 66, che aveva lavorato anche al disco precedente e che arricchisce questa traccia con un imponente ruggito di slide guitar. Da segnalare anche la presenza alla batteria di Gianluca Giannasso, che già accompagnava dal vivo Marini, ormai entrato in pianta stabile nell’organico dei Vecchi Blue Jeans (insieme a Daniele Benucci al basso e Luca Forte al banjo), portatore sano di un drumming di scuola più marcatamente rock, e che dà al pezzo l’incedere minaccioso ed inesorabile di un T Rex.
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