POP
Daniele Silvestri
Tour teatrale a Roma il 7, 8, 9 e 11 aprile all’Auditorium Conciliazione>
Storie di equilibri instabili
A cinque anni da S.C.O.T.C.H. e a conclusione dell’esperienza con Max Gazzè e Niccolò Fabi, Daniele Silvestri torna con un disco che sicuramente gli assomiglia, ma che ce lo presenta anche sotto una nuova luce.
Tanto per cominciare Acrobati si allontana dichiaratamente dall’attualità, tranne che in Alibi, il singolo che ha anticipato l’album, uscito il 26 febbraio per la Sony Music, e La Guerra del Sale dove si è avvalso della collaborazione di Caparezza. Silvestri ha dichiarato di voler lasciare ai più giovani lo spazio di raccontare con maggior vigore attualità e politica, come lui stesso ha fatto anni addietro. Nonostante questo buon proposito, la sua voce e il suo pensiero, ancora una volta, serpeggiano in tutti i brani, ben 18, per un’ora e 13 minuti di equilibrismi musicali e di pensiero e di parola.
Il disco ha già nel titolo (oltre che nella copertina, disegnata ad hoc da Paolino De Francesco) la sua dichiarazione d’intenti: descrivere l’equilibrio, che fa parte dell’arte in generale, ma anche della vita di ognuno. Silvestri spiega in un’intervista per Repubblica: “Se si ha la fortuna di guardare dall’alto si riesce ad avere una percezione di profondità, avanti e indietro, non solo l’oggi ma anche ieri e domani. E per ultimo io stesso mi vedo come acrobata e funambolo, magari linguisticamente”.
Le collaborazioni di cui si è avvalso per questo lavoro, sono un altro esempio del suo tipico funambolismo, si va dal rock all’elettronica, passando attraverso esperimenti sonori quasi jazz (La Verità), all’hip-hop fino ai calembour ironici che lo contraddistinguono da sempre *.
18 brevissime storie giocate sul filo, nemmeno a dirlo, di ironia, gioco e una vecchia amarezza che ha lasciato il posto alla disillusione, che però, almeno in questo caso, non sfocia nel laissez-faire ma, al contrario, spiega che si può andare avanti, nonostante tutto. (Angiolina Chinni)
* Il disco, malgrado le tecniche musicali di vecchio stampo, è stato registrato tutto in presa diretta nello studio di Roy Paci, a Lecce, è nato come summa di spunti, appunti, idee e riflessioni che Silvestri ha fissato durante l’esperienza del trio (Silvestri/Fabi/Gazzè) e che ha messo a disposizione di diversi artisti. Oltre allo stesso Roy Paci e Caparezza ci sono Roberto Dellera degli Afterhours, Adriano Viterbini, Diego Mancino, Diodato e la crew campana dei Funky Pusherz: i 18 brani sono nati quasi come conclusione delle jam session più o meno estemporanee che gli artisti hanno fatto.
Ascolta il disco Acrobati
(Sony Music, 2016)
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