AVANGUARDIA
DOS – Duo Onirico Sonoro
Confessioni sonore in chiave onirica
di Antonio Perruggino
RECENSIONE – Jouer et Dancer è il secondo album per i Dos – Duo Onirico Sonoro ed esce a due anni dall’omonimo DOS. Il duo di Latina, composto da Annalisa De Feo e Marco Libanori, propone una musica che sta tra il suono del pianoforte classico, vicino al minimalismo ambientale di Erik Satie e l’elettronica colta e che, passando dalle sperimentazioni di Luciano Berio, approda a Brian Eno.
I DOS appaiono come una confessione sonora in chiave onirica che ricorda, cercando di dare dei riferimenti più popular, band quali Portishead e artisti come di David Sylvan. Sensazioni musicali che trovano riferimenti cinematografici nel film di Verdone Sono pazzo di Iris Blonde.
Uscito per Filibusta Records, Jouer et Dancer appare diverso dal precedente lavoro, tanto giustifica i due anni di gestazione creativa che hanno portato alla realizzazione dell’album. La ricerca del suono, la cura degli arrangiamenti, l’organizzazione delle melodie e armonie è qui meno istintiva e più pensata, senza che il momento genuino dell’ispirazione ne risenta.
In tutto l’album si avverte una maggiore apertura alla sperimentazione elettronica che il duo rilegge, senza mai abbandonare la formazione classica di provenienza e associa a ritmi impetuosi e ostinati della world music, letti in chiave contemporanea. Il linguaggio è elemento caratterizzante dei DOS: la voce, attraverso l’utilizzo di varie lingue, dal francese al tedesco, all’italiano, con vocalizzi onomatopeici emula suoni in un flusso continuo di fonemi, legati fra loro da ritmo e intonazione. Siamo al grammelot.
In tutto album sono presenti stimoli diversi generati da vari input e ricercatezze proprie della musica colta. Un duo la cui audacia e coraggio di sperimentare mette questo progetto italiano al pari delle realtà europee e d’oltreoceano, al servizio di platee raffinate. I DOS negano con piena consapevolezza l’immediatezza tipica della musica pop, e quando la utilizzano, sperimentano. Come in Jouer et Dancer, la prima traccia che dà il nome all’album, dove a tratti si avvertono i Matia Bazar.
Un progetto musicale che va letto in chiave avanguardista, come musique d’ameublement. Un album mistico ed emozionale che, attraverso lo straniamento, permette la regressione dalla quale traspare una luce interiore, ad illuminare momenti lunari.
DOS – “Jouer et Dancer”
(Filibusta Records, 2018)