POP / CANTAUTORATO
Elettra al Wishlist – (Foto di Giovanni Marotta)
Maschicida elettrica
di Pietro Doto
LIVE REPORT – Ci siamo presentati ad una delle prime serate del Wishlist in riapertura: release party di 14’ dentro la mia testa, by Elettra. Ci siamo presentati armati. Cintura di castità d’obbligo, altro che mascherina anti-covid. Per carità, l’ultima non mancava, ma la prima, la prima sembrava oltremodo vitale. D’altronde, cosa aspettarsi da chi pubblicava poc’anzi un pezzo intitolato Ti auguro una cagna?! Eppure, nonostante l’apparente ferocia (e seppur essa bardata di fiori), la salvezza era dietro l’angolo, facendo l’occhiolino.
Avevamo già virtualmente incontrato Elettra in un’intervista approfondita in occasione del lancio di Maledetto, brano che già presagiva una certa attitudine barricadera riguardo, diciamo, il rapporto fra i sessi. E niente, la ‘maschicida’, con grande autoironia, non scherza.
Pop dall’anima blues? Sì, finalmente sì, possiamo confermarlo, che il lavoro in studio si nutre del lavoro e dei suoni da studio, ma dal vivo la sostanza ha surclassato gli orpelli. Era ciò che speravamo di constatare. Vetro, per dire, che su disco suggerisce un certo potenziale, dal vivo ha mostrato la sua vera pelle rivelandosi un pezzo intenso. A freddo si è diradata anche l’ipotesi di un abbaglio da fame disperata di musica dal vivo: no, il concerto è proprio durato un attimo ed esattamente perché Elettra è riuscita a bandire la noia.
In ciò, l’artista di Anguillara è stata anche aiutata da un piccolo contributo degli amici. Fulgida la comparsata di Giulia Paris, che si è cimentata in un paio di monologhi con accompagnamento musicale, sentiti ed efficaci, tanto da sfidare la retorica ed esibirla come trofeo di guerra. Esuberante, come sempre, la partecipazione di Leonardo Angelucci in alcuni brani e, in particolare, in una riuscita esecuzione di Insieme a te sto bene, quindi del Battisti che più amiamo.
Gran bella serata, insomma, locale colmo, ovviamente a misura di distanziamento sociale, atmosfera famigliare e scaletta sorprendente. Last but not least, la piacevole sorpresa di una formazione giovane e affiatata, la Family Band, quasi tutta al femminile e con personalità definite. Emanuele Innocenzi alla chitarra, Francesca Antonelli al basso, Sara Mandile alla batteria – un giorno faremo un’inchiesta sul tocco unico che hanno le donne alla batteria… che gioia! Game, set, match.
Riflessione a margine – sarà una questione di gusto: se Elettra dal vivo si presenta così, non ci dispiacerebbe sentirla con un taglio musicale più rock, non solo per quanto si senta la mancanza di una figura femminile in tale ambito, come a suo modo lo è stata la prima Carmen Consoli, ma anche perché si ha l’impressione che sia nelle sue corde.