MONOBANDA

La locandina ufficiale del festival monobanda targato 2025

Intervista a Francesca Dicursi-Dam, l’artista dietro le immagini di ogni invasione

 

di SEO

Istintivamente la concentrazione si fissa su ‘festival’ e ‘monobanda’. Di ‘invasione’, si sa poco o nulla. Eppure, è quest’ultimo il termine che tonifica il tutto, perché sì, di invasione in piena regola si tratta, seppur pacifica, pur sempre con tutti i crismi del fenomeno, con tanto di proclami e chiamate a raccolta. Perché la serialità è una cosa seria e ogni volta che ritroviamo quell’inchiostro di china e quello specifico richiamo al microcosmo monodimensionale tanto amato, sappiamo che l’adunanza è vicina.

Il lungo week-end di Mono Cultura tornerà il 21, 22 e 23 marzo e, come abbiamo già annunciato, le location saranno diverse, con i punti fermi di DischixFiaschi e Trenta Formiche e la line up quasi del tutto svelata da Dead Music Roma. A breve riusciremo a darvi il programma completo dell’evento, non prima, però, di aver sparato nell’aere le schede ‘artista x artista’ di Freddie Koratella: è previsto l’arrivo di un convoglio di nubi tuonanti per questo giovedì, un evento in cui confidare sereni per la certezza di un grande bagliore venerdì, 7 marzo. Quindi restate dove siete.

Quest’anno, in anteprima, pubblichiamo la locandina ufficiale del “Festival di Invasione Monobanda vol 8”, come sempre a firma Francesca Dicursi-Dam. Ogni volta Francesca ci delizia con un parto fantasioso volto a ricreare, uhm, più che un microcosmo, diremmo un vero e proprio ecosistema a parte. I nostri anti-eroi vengono immersi in mondi di volta in volta differenti, con la costante di sistemi che sanno di autosufficienza, coerenza interiore e promesse di salvezza, in spazi in cui infilarsi piuttosto che uscirne. Underground.

A volte un artista lo vedi dal suo angelo, non è un custode, è un bodyguard, che abbaia ma non morde: la reticenza a parlare è un efficace sistema di autodifesa, anche perché non scaccia davvero, anzi, produce i famosi aloni del mistero… L’artista confida, giustamente, nel fatto che siano i propri lavori a parlare per lui.
Quella che abbiamo colto è una grande occasione, dato che di seguito troverete una breve intervista con Francesca. Ci piace chi semplicemente preferisce la selezione alla classica reticenza di cui sopra, ci sembra un buon segno di maturità, dopotutto. Approfittiamo quindi dell’apertura di Dicursi-Dam per sapere di più dell’artista ma anche per avere una nuova chiave di lettura del festival monobanda.

Francesca Dicursi-Dam (foto di Lorenzo Vecchio)

 

Nel 2015 mi sono diplomata alla Scuola Internazionale Comics specializzandomi in fumetto umoristico, ho poi arricchito la tecnica studiando grafica e pittura digitale. Ho iniziato a collaborare con l’etichetta Dead Music creando un pannello con dipinto una luna piena diventata la scenografia di un indimenticabile concerto di Hombre Lobo. Successivamente ho curato il retro del Flyer della seconda edizione del Festival di Invasione Monobanda, con un’illustrazione dedicata alla mostra di Veronica Coltellacci che esponeva quell’anno. Con estremo stupore Roma era tappezzata dei flyer rivolti dal lato della mia illustrazione; fu molto emozionante e da quel momento sono diventata la grafica ufficiale del festival. Ho poi curato le grafiche di vinili e poster di eventi musicali collaborando con diverse etichette nazionali e internazionali.

Che stile utilizzi?
Lavoro principalmente con l’inchiostro di china, utilizzando strumenti tradizionali e spesso molto datati. Per il festival utilizzo questa tecnica che è quella che mi piace di più, mi capita però per altri lavori di grafica, soprattutto quando si tratta di creare dei loghi, di utilizzare i software, nonostante io parta sempre da un disegno creato a matita.

In cosa riconosci un tuo tratto/stile distintivo?
Negli anni ho affinato la tecnica dell’inchiostrazione a china curando sempre più minuziosamente i dettagli, infatti mi sono addentrata da diversi anni in un progetto impegnativo di illustrazioni in miniatura

Qual è il lavoro che ti ha dato più soddisfazioni?
Un’illustrazione alla quale tengo molto che ritrae un capodoglio, in alto ho disegnato anche me, piccola, distesa su di lui. Durante il lock down ho avuto finalmente il tempo per studiare nuove tecniche di inchiostrazione, che ho poi sperimentato in quell’illustrazione, da quel momento ho cambiato molto il tratto e di conseguenza l’aspetto dei miei lavori che appaiono maggiormente pieni di grigi, abbandonando il “nero pieno”.

Qual è il complimento più bello mai ricevuto?
Può sembrar stupido, ma una persona durante una mostra delle illustrazioni per il festival credeva che le prime non fossero mie, facendomi capire quanto il mio tratto fosse cambiato negli anni. È stato per me un complimento molto importante perché mi ha dato conferma dei risultati raggiunti dopo anni di studio e sperimentazione.

In generale come trovi ispirazione? E per i lavori monobanda?
Alle volte per risolvere la composizione di un’illustrazione, vado ad ascoltare dei concerti di jazz sperimentale.  Quelle composizioni di note cosi decostruite e poi ricostruite spesso e volentieri hanno risolto dei blocchi artistici, alla fine del concerto. L’idea per invasione monobanda arriva sempre all’improvviso, solitamente in estate. L’idea mi accompagna per diversi mesi e cresce, infatti una volta arrivato il momento di iniziare a lavorarci nasce in maniera molto naturale come se fosse sempre stata lì.

Quando è iniziata la collaborazione con il festival?
Ho iniziato con la  seconda edizione del festival con il retro del flyer, dal terzo anno ho cominciato a curarne interamente la grafica, e questa è l’ottava edizione! L’idea è quella di mantenere un format riconoscibile, ma di cercare di fare sempre qualcosa di diverso e più complicato rispetto all’anno precedente.

Come hai visto crescere il festival?
Ogni anno diventa più grande, come se fosse una persona. Ogni edizione serve a far sì che quella successiva sia più bella della precedente.

Il tuo one man band preferito.
Belly Hole Freak.

La serata o.m.b. più selvaggia a cui hai assistito.
La quarta edizione del festival, anche se quella dell’anno scorso me l’ha ricordata molto…

Puoi dire qualcosa di malvagio a Fredddie Koratella?
Pensavo di confessarti questa cosa da vecchi, ad un dj set con Casadei, invece utilizzerò questo momento per farti questa confessione: Maria Antonietta ha SEMPRE visto le segretissime preview delle illustrazioni per il festival, ogni anno. Sì, ogni anno.

Sogno di disegnare… cosa?
La prossima edizione del festival, abbiamo già l’idea!

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